Natale da Chanel di Daniela Farnese

L’atmosfera natalizia, già lo sappiamo, contagia tutti, tanto che, a un certo punto, si inizia a esserne anche un poco stanchi. A furia di leggere storie ambientate fra alberi scintillanti, nevicate e Jingle Bells, accade di desiderare di cambiare registro. È pur sempre dicembre, però… Se vi trovate in questa situazione, può venirvi in aiuto un libro come questo, che di natalizio ha davvero poco o niente, se non qualche accenno qua e là. Si tratta di una storia che potrebbe accadere senza problemi in qualsiasi periodo dell’anno, senza mettere assolutamente in pericolo il suo svolgimento.
Non solo: malgrado si tratti del terzo volume di una (per ora) trilogia (i primi due sono “Via Chanel nr. 5” e “I love Chanel”), se non ne fossimo preventivamente informate non ce ne accorgeremmo minimamente. La storia si regge egregiamente in piedi da sola e, nel caso in cui dovessero sorgere dubbi su avvenimenti passati, ci pensano i chiari, lineari e per niente didascalici riferimenti che ci danno gli stessi protagonisti ad aiutarci a ricostruire tutto quello che è successo fino a poco prima.

Entriamo così, anche se non dall’inizio, nella vita di Rebecca Bruni, ragazza italiana intraprendente che ha scalato il successo attraverso varie esperienze di vita, da Parigi a New York. L’idolo assoluto di Rebecca è, ovviamente, Coco Chanel, che cerca di copiare nello stile (per quanto con un buon tocco personale) e con la quale intavola anche vere e proprie conversazioni.
Rebecca è a New York perché punta a dirigere la filiale locale dell’agenzia per la quale lavora. A Parigi, però, ha lasciato il marito Etienne, del quale è innamoratissima. E proprio la lontananza fra di loro inizia a creare problemi: Etienne, contrariamente a quanto inizialmente programmato, si mostra riluttante a trasferirsi in America con lei e nel frattempo viene avvistato insieme a una donna misteriosa. Rebecca, che è, sì, una donna in carriera, ma anche un’italiana gelosa e passionale, va fuori di testa, tanto più che Etienne non si mostra particolarmente loquace nè voglioso di spiegarle cosa stia realmente succedendo.
Nel frattempo, in ufficio si accende la lotta con Daniel, l’altro candidato alla direzione, che usa le proprie armi di seduzione per raggirarla. Almeno così pensa Rebecca, fomentata da Vera, la sua segretaria. Le cose si complicano quando Emma, l’amica italiana dal cuore spezzato che è venuta a farle visita, conosce Brenda, la sorella di Daniel e fra le due scatta una simpatia speciale. Lo stesso Daniel inizia ad apparire a Rebecca sempre più umano e la lontananza dal marito la mette in serio pericolo. In tutto questo caos sentimentale, arriva, da un affascinante sconosciuto, un dono, sotto forma di diario dal passato la cui lettura, oltre a coinvolgere emotivamente Rebecca, le regalerà un’importante lezione di vita di cui fare tesoro…

Bisogna dirlo: quando si impegnano nella chick-lit, le italiane riescono a raggiungere livelli che la maggior parte delle colleghe inglesi o americane possono solo sognare. Merito della nostra innata ironia, della capacità di non prendersi sul serio, ben amalgamata con pensieri e riflessioni filosofiche spicciole, ma per niente superficiali. Si sorride, si pensa, ci si affeziona ai personaggi e viene voglia di andare a ricomprarsi e leggersi i primi due volumi della serie. Insomma, Rebecca Bruni quasi alter ego italiano di Rebecca Bloomwood. Peccato solo per il finale un poco scontato.