Nel mare ci sono i coccodrilli
- Autore: Fabio Geda
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2010
Libro candidato al Premio Strega 2011
Storia vera di Enaiatollah Akbari - Nel mare ci sono i coccodrilli è un piccolo libro dal grande meritato successo, in cui Fabio Geda è riuscito a raccontare una storia di immigrazione clandestina senza retorica, senza pietismo, senza ipocrisia.
Il ragazzino protagonista, ormai adulto, parla in prima persona raccontando la sua storia a Fabio, che interviene appena e lo incoraggia, in un monologo lungo e sincero.
La vera storia di Enaiatollah Akbari ha dell’incredibile e il fatto stesso che sia lui a raccontarla dice della straordinaria forza e della disperazione vera che spingono milioni di persone a compiere imprese per lo più destinate a concludersi con le tragedie di cui molto sappiamo e che talvolta, invece, miracolosamente, fanno approdare alcuni, più coraggiosi o più fortunati, nel nostro mondo, miraggio di benessere e di libertà, pur con le sue tante ingiustizie.
Il percorso che seguiamo, attraverso le parole sempre lucide e mai accusatorie di Enaiat, è un calvario che è difficile solo immaginare. La persecuzione incessante contro la sua persona, l’odio che si sprigiona nei confronti di lui e di quelli come lui, la disparità di trattamento che gli viene riservata nei luoghi in cui riesce avventurosamente a giungere mostrano un mondo violento fino al parossismo. L’Iran, la Turchia, la Grecia sono altrettanti paesi non troppo dissimili dalla lontana provincia afghana, dove i talebani sono pronti ad uccidere chi non è loro fedele seguace. Enaiat trova talvolta, come per miracolo, persone gentili e disinteressate che, gratuitamente, gli offrono possibilità di uscita da tunnel che apparentemente non ne hanno.
L’aspetto che più colpisce in questa narrazione è la leggerezza con cui, malgrado l’inferno che ha attraversato, Enaiat riesce a parlare di sé e di quanti come lui hanno tentato l’impossibile. Basti per tutto il racconto dell’attraversamento delle montagne dell’Iran: una narrazione epica, un’esperienza raccontata con semplicità ma con la consapevolezza che il mondo deve sapere cosa avviene nelle parti più discriminate e ignorate della terra. Enaiat è un testimone d’eccezione per la sua capacità di raccontare, di descrivere, di analizzare, di condannare senza odio, ma con un’equilibrata ed intelligente visione dei problemi legati all’immigrazione forzata.
Resta tuttavia indimenticabile l’attraversamento su un fragile gommone a remi e senza salvagente del gruppetto dei ragazzini il cui entusiasmo/incoscienza li porterà fino alle cose della Grecia: un miracolo, che tuttavia si pone in chiave simbolica come la possibilità che, contro ogni previsione sensata, si possa anche vincere una sfida impossibile.
Un ragazzo-uomo, cresciuto troppo in fretta ma ancora capace di emozioni. La telefonata con la mamma, che conclude il libro, è estremamente commovente e spinge anche i lettori a un po’ di ottimismo riguardo ai destini di milioni di perseguitati.
Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari
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