Nella bottega di Caravaggio
- Autore: Raffaele Messina
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Nella bottega di Caravaggio (Colonnese, 2019), brevissimo romanzo di Raffaele Messina, potrebbe essere il particolare di un quadro.
È un’operazione interessante quella che l’editore napoletano Colonnese propone nella collana “Lo specchio di Silvia”: mini racconti stampati simultaneamente in inglese e in italiano in cui viene ritratto soltanto un episodio della vita di un grande artista, un flash che ha cambiato il corso della sua storia, privata o professionale.
Il 28 maggio 1606 è una data che ha segnato la vita di Caravaggio, costringendolo alla fuga dalla città eterna e la storia di Raffaele Messina inizia qualche mese prima, nella sua bottega dove accadde qualcosa di particolare.
È pomeriggio, Caravaggio si è alzato da poco, dopo i bagordi della notte prima e nel suo atelier già da diverse ore si aggira il giovane Minichiello, figlio di povera gente, ma pieno di talento e di ambizione. Essere allievo di un genio lo riempie di orgoglio.
Guardare il maestro mentre immerge le mani nella ruggine di ferro o nello scarto di fuliggine per creare le sue sfumature di rosso irripetibili per chiunque altro è per il ragazzo un prodigio, ma di fronte agli “arcani processi che governavano la preparazione dei gialli” non ci sono spiegazioni possibili e quella massa informe e maleodorante proveniente dall’India rimarrà un mistero.
Inizia un dialogo realistico tra i due attraverso il quale le due figure sembrano stagliarsi nitide e vere come se si muovessero su un palcoscenico di fronte al lettore che condivide la gioia del pittore quando il principe Marzio Colonna gli commissiona le sette opere di Misericordia.
Caravaggio esulta e decide di iniziare dall’opera del dar da mangiare agli affamati, ma come la immagina?
Ha bisogno di una modella del popolo, dipingerà il vecchio carcerato Cimone che oltre le sbarre del carcere riesce ad attaccarsi alla mammella di sua figlia Pera e con il suo poco latte salvarsi dalla denutrizione. Il risultato sarà un capolavoro.
Ma il volto della donna è fondamentale, non può ricordare i tratti delicati di una Madonna e Minichiello propone la sua bellissima madre.
Era perfetta con:
le labbra piccole e carnose, le guance rosee e il seno generoso che Caravaggio ritrasse mentre prorompeva dal corsetto e si offriva alla suzione del vecchio rinchiuso oltre le maglie larghe, dell’inferriata della cella.
Il seguito del racconto è in parte appoggiato nei libri di storia: qualcosa accadde tra il genio e la sua modella e oltrepassò le buone intenzioni del povero Minichiello che divenne la vera vittima della vicenda.
Caravaggio fuggì, probabilmente a Malta, e continuò ancora per pochi anni la sua straordinaria carriera di pittore fino alla sua morte nel 1610.
Con meticolosa precisione e grandissima capacità linguistica, Raffaele Messina propone un affresco dell’epoca con le sue luci e i suoi controsensi.
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