Nessundorma di Marina Mander

9 luglio 2006: una serata speciale in cui l’Italia vince i mondiali contro la Francia ai rigori, Zidane improvvisamente colpisce con una testata Materazzi, lo stadio Olimpico di Berlino è gremito all’inverosimile, tre persone di età diversa assistono alla partita, seduti comodamente sul divano del proprio soggiorno e in un flusso inarrestabile di memorie e pensieri ridiscutono i parametri della loro vita e della loro eventuale morte.

Tutto è iniziato trent’anni prima: un grande amore coronato dal matrimonio e dalla nascita di un figlio, Andrea; tutto però si è trasformato cinque anni prima: Andrea si è ammalato, è iniziato così il lungo calvario della dialisi e la lunga attesa di un organo nuovo, un rene. Per Andrea, suo padre e sua madre la partita “del secolo” può diventare l’occasione di una vita diversa, migliore. Lo dicono le statistiche: nei grandi eventi popolari, l’esaltazione e il delirio della folla porta la morte di giovani in salute, giovani che possono diventare perfetti donatori di organi. Insomma, come pensa Andrea dolorosamente, guardando la partita con i suoi genitori, “Mors tua vita mea”.

In quella sera calda di estate contemporaneamente molte cose legate tra loro accadono: Giulia, ex di Andrea, fa l’amore con Luca, amico di Andrea, davanti a un maxischermo in una piazza, tra una moltitudine di gente sconosciuta; Manolita, l’infermiera gentile che aiuta Andrea durante la dialisi, va a fare una visita alla madre e sogna di ritornare a Topolobampo; Enrico, il medico personale di Andrea, primario del reparto di Nefropatia e Chirurgia, fa il compleanno e decide di festeggiarlo, inserendo la cartella clinica del suo assistito preferito al primo posto nella lista di attesa ufficiale dei bisognosi di trapianto al rene. Scanditi dalla telecronaca della partita, la famiglia Cergoli (Mario, Olga e Andrea), “allenati dalla vita a non avere una vita”, si nascondono in un arcobaleno di sentimenti, che comprende la paura, la speranza, l’inadeguatezza e un profondo senso di colpa, sino alla vittoria finale dell’Italia, quando per loro le buone notizie si alternano a quelle cattive e un Paese intero scende in strada a festeggiare.

Crudo, duro, vero, forte, sfrontato, racconto di vita e di morte, questo è il romanzo di Marina Mander “Nessundorma” (Mondadori, 2013).