Noi italiani e voi siciliani
- Autore: Giuseppe Firrincieli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2009
"Come mai un tranquillo professore di lettere in pensione si ritrova coinvolto in una spirale di avvenimenti in cui si intrecciano potere, denaro e politica in un thriller finanziario carico di suspence e di colpi di scena?"
Il professore in questione è Ludovico Lauretta che vive, con due sorelle nubili Salvatrice e Maria Concetta, a Ragusa Ibla. Il 15 gennaio 2008 il professore riceve una lettera raccomandata da un suo caro amico, che non vede da molti anni, Nzino Bertani, amministratore unico della Holding Bertani, una delle maggiori aziende nel settore turistico-vacanziero e delle case da gioco a livello mondiale.
Per riflettere su questa inattesa e strana raccomandata, che gli richiede di incontrare un certo Cesàr La Rochelle in gran segreto e seguire i lavori della tomba di famiglia nel cimitero di Scoglitti, il professore si rifugia nella sua casa a mare a Scoglitti. Una volta lì "il sipario si alza definitivamente sul palcoscenico dei ricordi" dell’anziano professore.
Ludovico Lauretta come un film in moviola ripensa a una vendemmia di tantissimi anni fa, avvenuta subito dopo lo sbarco degli angloamericani in Sicilia e a tutti i racconti dei Siciliani, che avevano combattuto ed erano morti per la libertà della sua terra, narrati da Don Gaudenzio, nonno di Bertani. Don Gaudenzio era un’attivista dell’EVIS (Esercito Volontario Indipendentisti Siciliani) e fautore di "una Sicilia Nazione capace di autogovernarsi, libera dai condizionamenti al suo sviluppo".
Il romanzo storico tinto di giallo di Giuseppe Firrincieli, "Noi italiani e voi siciliani" (Edizione Nel Mondo, 2009), ci rivela così le vicende poco conosciute del Movimento Indipendentista Siciliano, riequilibrando una verità storica rimossa dai testi ufficiali e poco conosciuta.
Sin dal titolo il lettore attento comprende come il popolo siciliano pur essendo protagonista dell’Unità d’Italia prima e della liberazione della sua patria dopo, sia di fatto vittima sacrificale di interessi più grandi e di conseguenza di non essere fino in fondo mai stato trattato come tutti gli altri italiani. Il titolo, infatti, estrapolato dal proclama del generale Roatta nel maggio del 1943, diventa la rappresentazione idiomatica di un modo di sentire e di vedere le cose da parte non solo degli Alti comandi delle Forze armate italiane ma anche da parte di tutti i Governi italiani che si sono susseguiti da allora a oggi.
L’autore, appassionato cultore della storia indipendentista siciliana, è riuscito in questo romanzo a ricostruire la storia della Sicilia dell’immediato secondo dopoguerra quando dal Popolo siciliano viene prepotentemente manifestata la volontà di tornare ad essere uno Stato indipendente, federato in uno Stato italiano. Desiderio di fatto mai realizzato.
I due protagonisti del romanzo rappresentano due modelli di siciliano profondamente diversi: Ludovico Lauretta, il siciliano che ama visceralmente la sua Terra e ne vive tutte le contraddizioni, senza rinunciare mai al sogno dell’indipendenza o quanto meno del riscatto sociale e politico; Nzino Bertani, invece, il Siciliano che va via, che va a cercare fortuna lontano dalla propria terra e s’industria per dimenticarla. Solo in Roby Bertani, figlio di Nzino, giovane mai vissuto in Sicilia, è riposta la speranza di un futuro migliore per il popolo siciliano, in lui è riposta la speranza che conoscere e capire la cultura siciliana, "come si conosce la letteratura italiana, la matematica, la geografia, la fisica e così via", sia l’unica strada percorribile per un cambiamento.
Il romanzo di Giuseppe Firrincieli tocca altri argomenti scottanti e attuali quelli dei cosiddetti «poteri forti», l’alta finanza italiana, vaticana e internazionale che ha segnato il destino socio-economico e culturale della Sicilia negli ultimi decenni. Monito ed esempio di una presa di autocoscienza e di un risveglio di orgoglio le pagine dedicate ai grandi protagonisti dell’immediato secondo dopoguerra da Giuliano a Canepa, da Finocchiaro Aprile a Gallo, da Varvaro ad Aldisio, da Mineo a Montalbano; pagine che servono ad individuare meglio la storia lunga di una terra che non si è ancora svegliata.
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