Nonostante i segreti del tempo
- Autore: Josina Fatuzzo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Nonostante i segreti del tempo, il nuovo romanzo di Josina Fatuzzo pubblicato da Tipheret, è una storia familiare ambientata nella Sicilia nobile e ricca di storia. Un’affascinante saga che ripercorre le vite di due donne, Viola e Maria Francesca, sottoposte ai vincoli sociali dei loro tempi e costrette ad annullare le loro aspirazioni nel realizzare se stesse e la loro felicità.
Josina Fatuzzo, nata a Roma e docente di materie letterarie, vive a Siracusa. Alcune delle sue pubblicazioni hanno vinto premi prestigiosi, come il Premio Capuana per Sinfonia per una donna sola. È impegnata in molteplici attività culturali e teatrali e ha promosso il Premio Processo all’Autore, conferito a numerose personalità del mondo dell’arte e della cultura, tra le quali Dacia Maraini. Nel suo nuovo romanzo, scrive Salvatore Scalia nella prefazione al libro, la trama lega figure femminili vittime del conformismo, della bigotteria provinciale, donne dimezzate dalla rinuncia e dalla cieca obbedienza ai dettami di una società.
L’eredità di una bella villa abbandonata negli anni sarà al centro del racconto. Maria Francesca, professoressa universitaria di Storia, scoprirà il segreto di un amore vissuto all’interno della villa durante la guerra nel 1943. Quale strana coincidenza per lei, in quel periodo di profonda tristezza dopo aver scoperto post mortem il tradimento del marito, sarà leggere il diario di Viola e le confidenze di una donna tanto innamorata. La villa, detta La Carrubiera, mostrava colori sbiaditi sulla facciata, grandi finestre affacciate sulla terrazza, un immenso parco con piante di carrubi, querce e ulivi, un viale ombroso e un giardino folto di piante sfuggito alla distruzione del tempo. Era fuori Siracusa e nelle vicinanze di Ortigia, per Maria Francesca un luogo bello dove lasciarsi andare alle suggestioni. All’interno soffitti di legno, tappeti sul pavimento, arredi eleganti e confortevoli, un pianoforte e due imponenti librerie.
Dopo la morte di Corrado per un incidente stradale, la nostra protagonista aveva perduto ogni interesse. Si curava delle pubblicazioni dei suoi saggi e delle lezioni all’Università come assistente. Corrado lo aveva conosciuto all’Università e da allora erano diventati inseparabili. Alla sua morte non aveva voluto nessuno accanto e si era chiusa nella sua casa con gli scuri serrati anche di giorno, chiedendosi se avesse voluto continuare a vivere. Al dolore sopraggiunsero nei giorni seguenti rabbia, odio, vendetta. Erano stati sufficienti le attenzioni di Corrado e non si era mai chiesta che genere di affetto nutrisse per lei. Aveva scoperto la relazione con Eva e le tenere parole di quanto la rassicurasse; avrebbe ottenuto il divorzio e se non fosse venuto a mancare per l’incidente l’avrebbe abbandonata. A quel punto non doveva più piangere, non ne aveva più motivo.
Nel tempo trascorso alla villa Maria Francesca frugava nelle stanze, guardava l’incredibile panorama e immaginava lo splendore del tempo andato.
Come accade in certi momenti in cui l’assoluta bellezza della natura ci colpisce e ci turba e la mente si perde senza logica in un labirinto di ricordi, di immagini, di pensieri nuovi e di domande.
Forse Corrado non meritava la sua dedizione e avrebbe dovuto volgere lo sguardo a Marcello che era sempre lì, accanto a lei in attesa di una sua attenzione. Un via vai di pensieri mentre entrava nelle antiche stanze e guardando nei cassetti e in un baule notò un quaderno dalle pagine ingiallite: apparteneva a Viola.
In quelle pagine aveva annotato tutto di lei, dei suoi genitori ignoti, della scuola dalle suore, di come venne indirizzata alla lettura e alla musica e dei suoi anni di crescita non certo facili. Dell’arrivo degli alleati, sbarcati a Siracusa tra lo stupore dei cittadini nelle strade in cerca di luoghi adatti dove ospitare le truppe, come la villa La Carrubiera. E il maggiore Davis che si mostrò da subito un soldato gentiluomo: ore trascorse a chiacchierare di musica, libri e politica.
Quella sera fu l’inizio di altre simili, in cui parlai col Maggiore di tutta la mia vita, quella più intima e nascosta che diede la stura a sentimenti nuovi, quali la stima, la gratitudine e l’affetto che rinsaldarono il nostro legame d’amicizia.
Viola si chiedeva spesso se non fosse colpevole a trattenersi con un uomo che la attraeva sempre di più. Cercava di assolversi dopo la fuga del marito Vanni e gli anni vissuti con lui tra violenze, soprusi, cattiverie e umiliazioni. Voleva una pausa anche dalla guerra e dai bombardamenti, un po’ di pace e serenità, sapendo bene che il Maggiore sarebbe dovuto ripartire.
Viola era stata vessata dal marito, infelice per un amore al quale non poteva concedersi e infine capace di una grande rinuncia. La violenza spietata delle relazioni familiari. Quante volte Maria Francesca avrebbe riletto quelle pagine, quante volte aveva trovato tra le righe la sua anima, le sue delusioni, la sua solitudine. La storia di Viola aveva troppi punti in comune con la sua: la profonda crisi e i momenti di disperazione. Una donna del passato così vicina a lei e ai suoi sentimenti. Cedere all’amore di Marcello poteva dare uno scopo ad una sua nuova vita?
Disorientata e inquieta, nonostante il tempo avesse custodito i segreti, l’amore tradito, l’amore trasformato in rabbia, si chiederà se avesse più amato nella sua vita, se fosse riuscita ad affrontare del tutto i suoi dolori e a ricostruire se stessa.
Un romanzo che è il racconto di vite, come ha scritto Marguerite Duras, intimo e assoluto, che lascia intravedere come in filigrana le tracce di un vissuto e le cicatrici più antiche.
Nonostante i segreti del tempo
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