Odore di salsedine
- Autore: Giorgio Micheli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
L’odore di salsedine di molto tempo addietro è rimasto impresso indelebilmente nella memoria a lungo termine dell’ippocampo... e veniamo subito risucchiati nel gorgo della nostalgia. Il sentimento di ciò che fu è la scia da seguire per l’anima; consente il recupero della memoria, di Mnemosyne, la dea greca madre delle Muse, quindi della poesia e della letteratura, ma pure, per Platone, reminiscenza che è conoscenza.
Su questo impianto tematico ideale è costruito il romanzo di Giorgio Micheli, intitolato appunto Odore di salsedine (Talos Edizioni, 2015, pp. 183). Adesso esiste anche la versione in audiolibro, disponibile sul sito mnamon.it per chi ama godersi un piccolo teatro privato.
La salsedine si era impigliata nei capelli di Paola, da ragazza. Paola era stata l’amore inestinguibile di Emma. Troviamo quest’ultima in apertura del romanzo, ricoverata in una stanza d’ospedale, in un tempo futuro, nel 2040, nel giorno dell’atterraggio dell’uomo su Marte. Così immagina Micheli. Alla donna ormai anziana e consumata ciò non può interessare minimamente: sta morendo in solitudine, accudita in modo asettico. Soltanto un infermiere empatico, in un mondo robotizzato, la accompagna. Emma patisce la solitudine estrema, perché essere soli, sentirsi tali, è la dannazione umana, la nostra alienazione. Solitudine metafisica, dato che abbiamo perduto il collegamento con l’alto, l’Origine da cui tutti veniamo e in cui siamo uniti, salvati.
La vecchia signora riesce a compiere il miracolo della salvezza: ricordando l’intera sua esistenza, intrecciata agli eventi del nostro tragico "secolo breve" (nel libro si ripercorre l’allunaggio, ma pure sono rivisitati i movimenti giovanili ed anarchici, l’uccisione di Moro, le guerre fratricide nel pianeta, specie in Africa, dove Emma fu medico volontario nei villaggi devastati da guerra e fame... e molto altro), ricordando, dicevo, rompe il cerchio costrittivo della solitudine. Ritrova Paola nella mente e il loro appartenersi, la passione, la tenerezza, e pure la loro diversità. Emma studiava medicina all’università, Paola lavorava tutto il santo giorno e si sentiva alla mercé dell’altra, deprivata del tempo. Dovettero necessariamente separarsi. Proprio necessariamente? Oppure la gioventù impulsiva non sa attendere? Poteva essere diverso, il destino che in parte scriviamo con le nostre mani? Il taglio sarà un sanguinamento perenne.
Ma resta la luce che Eros splendente, il primo Dio per Esiodo, porta sempre come balsamo all’anima, insieme alla conoscenza.
Amore via di sapienza e di recupero: tale è il senso del romanzo. Nulla in realtà va perduto. Della sua luccicanza Emma è pervasa in quella camera, dove Ecate, signora morte, sta arrivando:
“Nessuno avrebbe pianto la sua morte. Questo le faceva male, più che la malattia fisica, e allora pensava alla luce, in continuazione. Quella ineguagliabile luce che aveva cambiato la sua vita. Aspirava solo a rivederla e a gustare di nuovo la sua inesprimibile fragranza. Erano passati tanti anni da allora, ma il ricordo di quel fulgore era così vivo, così reale, che il tempo sembrava perdere importanza.”
Nella storia, in cui si succedono numerosi fatti di cronaca e di valenza personale, a Emma è concessa un’esperienza extrasensoriale che le fa comprendere l’eternità dell’essere, l’esistenza dell’aldilà, una quarta dimensione su cui meditare. Su cui noi tutti dovremmo imparare nuovamente a meditare, entrando nella profondità di noi stessi. Accade dopo un incidente stradale, durante un lungo coma da cui la donna esce consapevole, più forte, capace di accettare l’esistenza con il suo altalenante gioco di bene e male, piacere e dolore, distribuito secondo un disegno e un’armonia da scoprire.
È importante che un elemento sensibile, un odore, conduca fino alla soglia dove l’ultrasensibile prende posto. Dobbiamo abbandonare tutto qui, non l’amore. Questo ci seguirà. Ricordiamo l’aforisma di san Giovanni della Croce:
“Alla sera della vita saremo giudicati solo sull’amore.”
Le due donne non si rivedranno davvero mai? Lasciamo al lettore la sorpresa del finale, in cui si risponde a questa domanda.
Odore di salsedine
Amazon.it: 13,95 €
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Odore di salsedine
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Il libro "Odore di salsedine" di Giorgio Micheli mi ha lasciata incantata, per l’atmosfera poetica e surreale insieme, in cui le parole diventano musica che esprime amore.
Bravissimo scrittore triestino, che esprime il suo riferimento inconscio sempre presente: la nostra Trieste, con il suo odore del mare che ci richiama verso la vita e si fonde con il suo e il nostro vissuto. Bravo!!
Elena Blancato
Il libro "Odore di salsedine" di Giorgio Micheli mi ha lasciata incantata, per l’atmosfera poetica e surreale insieme, in cui le parole diventano musica che esprime amore.
Bravissimo scrittore triestino, che esprime il suo riferimento inconscio sempre presente: la nostra Trieste, con il suo odore del mare che ci richiama verso la vita e si fonde con il suo e il nostro vissuto. Bravo!!
Elena Blancato