Ogni cosa che tocco è un’astronave
- Autore: Alberto Calligaris
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
"Ogni cosa che tocco è un’astronave" conduce il lettore in un viaggio da Udine a Bruges, per andare a recuperare niente meno che il reggiseno magico di Sylvia Plath, in grado di far scrivere versi immortali a chiunque lo indossi.
Una mattina qualsiasi, nella libreria dove Sara lavora, arriva un uomo identico a Kurt Cobain: e tutto inizia. Eppure, Calligaris eccelle nel mostrare come tutto sia iniziato molto prima. Fino a quel giorno, infatti, la ragazza aveva vissuto i suoi vent’anni con i sogni e gli abbagli propri della sua età. Ma la premessa è già la storia, perché, ancora prima che cominci l’avventura, Sara non è una giovane ordinaria, ma è già in lei la storia vincente. Le sue situazioni quotidiane passano attraverso un caleidoscopio di confusioni, convinzioni e paure poco comuni. E’ una ragazza capace di distorcere le emozioni per diffidenza e di allargare sentimenti con una poesia disarmante. E’ la ragazza dei percorsi tortuosi e dall’emotività insondabile. Calligaris osa e si addentra nel suo universo femminile senza esitazioni, senza incoerenze e lo sviscera a perfezione, dalle banalità pratiche alla natura dei bisogni profondi.
Nel viaggio, la protagonista si misurerà con se stessa incontrando i buoni e soprattutto i cattivi: cattivi veri, che non contano fino a tre per usare violenza. Da sola, l’estrosa libraia si troverà costretta ad assegnare la croce di vero o falso a coloro che incontrerà: le mostreranno ostacoli o tenteranno di mascherarli per aiutarla, o, al contrario, per confonderla e usarla, e raggiungere così la meta ambita dell’immortalità letteraria.
Nonostante le progressioni e le deviazioni più assurde e inclementi, in Sara vive il fortissimo seme di quella fragilità che riesce a resistere e lottare per la difesa e germina grazie all’ascolto impetuoso dell’istinto che lo nutre. Lo stesso è il seme che, in un modo opposto ma ugualmente adatto a lei, attecchisce in Negro Wolfe, personaggio seducente ma oscuro, al quale appartengono le soluzioni.
Alberto Calligaris racconta una storia che nasce all’interno di due azzeccati confini entro i quali dirige i protagonisti: l’avventura e la poesia.
Grazie alla penna di un vero Autore, questi confini assumono una conformazione nuova pur mantenendo intatta la caratteristica della loro essenza. Nel corso del romanzo i due elementi valicano la loro natura di limite e si mescolano per generare un composto inedito e organico, che vive e che, di conseguenza, ha in sé un potere incontrollato.
Così, in queste 336 pagine, ci si abitua presto e senza sforzi a vivere situazioni bizzarre o esasperate. Con sorpresa, scopriamo anche che l’opzione più surreale appare, con estrema naturalezza, la più plausibile.
Il reggiseno di Sylvia Plath è talmente vero che sorregge una storia dalla taglia prominente, ne contiene la procacità e ne mette in mostra le morbidezze. E’ magico al punto di rendere visibile un sottotesto nascosto dall’evidenza prorompente, di svelare i messaggi veicolati da quei personaggi che si spera sempre di incontrare, ma raramente accade. Personaggi che appartengono alla ristretta cerchia delle figure memorabili.
Ogni cosa che tocco è un'astronave
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