Ogni promessa
- Autore: Andrea Bajani
- Anno di pubblicazione: 2010
Un libro sugli studenti di oggi, “Domani niente scuola”, sulle sue dinamiche attraverso l’occhio di un accompagnatore alle gite scolastiche, è stata la prova narrativa con cui si era cimentato Bajani qualche anno fa. Ora, il suo romanzo vincitore del premio Bagutta 2011 mostra un autore molto più maturo, sicuro della presa delle parole che compongono un testo narrativo che nasce dalla memoria: memoria dell’infanzia, dei rapporti con la famiglia, soprattutto con sua madre, suo nonno, la sua donna, con il desiderio di un figlio, alla ricerca di un tempo non del tutto perduto.
Non c’è molta “fabula” nell’opera di Bajani, al contrario c’è molto “intreccio”. Sara, la donna con cui ha vissuto per molto tempo il maestro elementare Pietro, l’io narrante della storia, ha lasciato un biglietto sul tavolo della loro casa: un addio definitivo, insieme alla notizia di un messaggio della madre di Pietro che annuncia la morte di Mario. Chi è Mario? Da qui si sviluppa la narrazione. Mario è il nonno di Pietro, un uomo che al ritorno dalla campagna di Russia ha perso la ragione e, dopo qualche tentativo di riprendere la vita con la moglie e la figlia Giovanna, ha ceduto alla disperazione e alla violenza, finendo confinato in un ospedale per matti, da cui solo saltuariamente otteneva il permesso di uscire. Per qualche tempo aveva tentato di costruire un rapporto con il piccolo Pietro, raggiungendolo fuori della scuola elementare; il suo aspetto scheletrico, il suo volto devastato però lo rendevano impresentabile agli occhi dei compagni di Pietro, e così quel nonno era pian piano uscito dalla sua vita e da quello di sua madre. Un rapporto di presenza-assenza, di ricerca e di rimpianto caratterizza la storia familiare di Giovanna e suo figlio Pietro; l’abbandono improvviso di Sara sarà un altro tassello mancante alla vita del narratore, soprattutto quando apprenderà che la giovane donna con cui non era riuscito a concepire un figlio, ora è incinta. Ma il passato irrisolto torna a bussare alla porta della coscienza di Pietro, attraverso la figura di un altro reduce dalla Russia, Olmo, un vecchio incontrato casualmente che vive nell’appartamento dove la famiglia di Pietro aveva vissuto in passato. I racconti di Olmo, le sue foto scolorite, i suoi dolorosi ricordi, i suoi silenzi, i suoi sensi di colpa coinvolgono anche Pietro che accetta di tornare in quella Russia che aveva visto l’esercito italiano decimato, ma anche tragici episodi di violenza subita dai giovani russi. Pietro dunque prende un aereo e raggiunge la steppa russa che era stato lo scenario delle tragiche imprese della seconda guerra mondiale. Mosca, gli alberghi occidentali, le persone incontrate, la steppa, un reduce, il fiume Don: nulla è più come settanta anni prima, ma il pellegrinaggio silenzioso di Pietro, trasmesso per mezzo di un telefono cellulare in Italia, è una sorta di catarsi per tutti i personaggi della storia, che con quei fatti lontani dovevano fare i conti per trovare il senso dell’accaduto e del rimosso.
Uno stile di scrittura lucido, analitico, dettagliato, insinuante, allusivo caratterizza tutta la narrazione che ha davvero meritato ad Andra Bajani il premio appena assegnato al suo bel romanzo.
Ogni promessa
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