Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica di Kai Bird, Martin J. Sherwin

Oppenheimer fu una personalità difficile da definire. Genio indiscusso della fisica teorica era anche un amante delle cavalcate nelle valli del New Messico dove la famiglia possedeva un ranch da film e dove esplorando trovò un luogo ideale per costruire il laboratorio che farà da incubatore alla bomba atomica.

Oppenheimer era nato in una famiglia ebraica di umili radici ma non origini, perché il padre si era fatto da solo e aveva costruito una piccola fortuna come commerciante di abiti. Fin da ragazzo Oppenheimer aveva riscosso attenzione per le sue doti intellettuali e per il suo freddo ragionamento e la sua carriera universitaria lo avrebbe portato ai vertici della ricerca scientifica, forse al Premio Nobel, se non fosse che il suo nome è sempre stato legato alla realizzazione del progetto della bomba atomica.

Un progetto, come è noto, che si chiamò “Manhattan” e che grazie alla supervisione di Oppenheimer, che ne scelse anche la collocazione a Los Alamos, luogo che conosceva bene proprio grazie alla sua passione di esploratore, richiamò le menti più brillanti nel campo della fisica teorica.
A Los Alamos naturalmente c’era anche un’attenzione particolare per la sicurezza e il generale Groves, inventore del Pentagono, insieme al colonnello Pash che sospetterà sempre di Oppenheimer, tenevano sottocchio tutti coloro che parteciparono al progetto per il timore che fossero in qualche modo simpatizzanti con le idee del comunismo imperante.
La Guerra fredda stava per diventare una realtà anche se non era ancora finita la Seconda guerra mondiale. E insomma fra spie, controlli, pedinamenti e sospetti da caccia alle streghe il gruppo di Oppi riuscì a realizzare il progetto della bomba atomica che portò alla tragedia di Hiroshima e Nagasaki, perché, come è noto, nella storia dell’uomo solo gli americani, fino ad oggi, hanno usato la bomba atomica.

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Nel libro di Kai Bird e Martin J. Sherwin, Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica (Garzanti, 2023, trad. Emanuele Vinassa De Regny) troviamo 850 pagine dense dedicate alla vita di Oppenheimer, alla realizzazione della bomba, al contesto in cui nacque l’esigenza di cambiare per sempre la storia degli armamenti, ma soprattutto troviamo tutto quello che poteva essere raccolto intorno alla figura del genio americano.

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Senza giudizi, i due autori, con un taglia e cuci formidabile, ci restituiscono integralmente la figura di Oppenheimer e ci raccontano come la scienza applicata alle armi ci faccia vivere in bilico su un filo così sottile che solo la consapevolezza delle sue conseguenze forse ci tiene ancora in vita.