Oriente e Occidente
- Autore: Marcella Croce
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
La vita di Marcella Croce è un avventura, come dal nome dell’organizzazione di cui è rappresentante a Palermo, il Centro studi Avventure nel mondo: questo sembra essere il leitmotiv che sin da giovane ha pervaso il percorso umano e professionale dell’autrice di ricordiamo alcuni significativi titoli come “L’anima segreta del Giappone” e “Oltre il Chador”.
In queste sue perlustrazioni Marcella Croce non ha di certo trascurato la sua Sicilia, in articoli e libri che hanno indagato gli aspetti religiosi e folcloristici, come “Le stagioni del Sacro”, con la prefazione di Roberto Alaimo, dove l’autrice viene definita un’intellettuale al di fuori degli schemi abituali, anticonvenzionale anche per la sua formazione “eccentrica” negli Stati Uniti.
Leggendo “Oriente e Occidente. Viaggiare per raccontarlo” ci si accorge della differenza fondamentale tra il turista e il viaggiatore: quest’ultimo è più attento, vede magari poche cose, ma belle, e conosce le persone più che i luoghi.
Il libro si apre, nella premessa, con la citazione della deliziosa favola di un pesce e di una rana che gira e conosce il mondo, mentre il pesce, nello stagno, non incontra nessuno e non ha contatti con l’esterno. Questo avviene, a volte, anche per i siciliani che in America non hanno nemmeno imparato la lingua e si sono inventati uno slang particolare composto di siciliano, italiano e una sorta di inglese raffazzonato in cui sono presenti elementi linguistici di tutti i tre gli idiomi.
Il viaggio proposto nel libro va dal primo soggiorno per studi negli USA, che muterà per sempre l’approccio alla vita e al lavoro dell’ autrice, al Messico e all’Iran, al Giappone, all’Etiopia, al Brasile e a mille altri luoghi ancora tra “Oriente e Occidente”, descrivendo con ricchezza di particolari luoghi e persone, ambienti, atmosfere, sensazioni.
Veramente singolare è il racconto del viaggio fatto in Irlanda, in un carro trainato da una giumenta, una sorta di elogio della lentezza e del viaggio senza mete prefissate o scadenze temporali.
Singolari le sedi che sono state scelte da Marcella Croce per esercitare la sua professione di insegnante, il Giappone e l’Iran. Suggestiva è la descrizione del soggiorno in Giappone, con i suoi riti, la sua secolare tradizione, la sua profonda spiritualità e il rispetto della natura. Un mondo chiuso culturalmente per secoli, contrario ad aperture all’Occidente, orgoglioso delle sue tradizioni e con un profondo senso del dovere.
Nel libro però nella descrizione accattivante del continuo peregrinare del’autrice, tra le altre mete vi è anche Cuba, l’Avana, paragonata alla Palermo degli anni Cinquanta, per il persistere di edifici danneggiati e delle macerie ancora visibili, risalenti all’ultimo conflitto mondiale.
L’Iran, l’antica Persia, , citando Fernard Braudel, viene rappresentato come un paese dal sapore mediterraneo, per i tratti somatici della sua gente, per la sua cultura millenaria e per degli usi e dei costumi dove il senso dell’ospitalità è un segno distintivo e caratterizzante.
Un’esperienza, quella raccontata da Marcella Croce, da cittadina del mondo, da persona che ha vissuto in prima persona i luoghi descritti, per periodi lunghi, in modo da assaporarne a pieno il gusto, gli ambienti, le persone e i caratteri della gente che ha incontrato, ora narrati in un fascinoso libro di viaggi che è al contempo una autobiografia dalla coinvolgente, appassionante e avventurosa lettura.
Oriente e Occidente. Viaggiare per raccontarlo
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