Paradiso amaro di Kaui Hart Hemmings

“Paradiso amaro”, scritto da Kaui Hart Hemmings, è il libro da cui è stato tratto il celebre film interpretato da George Clooney nel ruolo di Matt King, ricco avvocato residente alle Hawaii discendente da una stirpe, in parte, nobile.

“Appartengo a una delle famiglie hawaiane che deve il proprio patrimonio e la fortuna ai defunti. La mia bisnonna era una principessa. Un’oligarchia decideva a chi apparteneva la terra e alla mia bisnonna ne apparteneva parecchia”.

Pare nato sotto una buona stella Matt e, così serenamente, va la sua vita per alcune decine di anni. Sposa Joanie, modella bellissima, e, dal matrimonio, nascono le figlie Alex e Scottie. Improvvisamente, però, la sua vita cambia. La moglie, in seguito a un incidente, entra in coma irreversibile. Qui inizia la storia: accanto a un letto d’ospedale dove stanno l’uomo e la figlia minore.

La vicenda, pur nel luogo paradisiaco delle Hawaii, procede tristemente verso la consapevolezza che la donna non si sveglierà più. Matt si reca nel collegio in cui studia Alex, la figlia maggiore, per riportarla al capezzale della mamma. L’uomo, per la prima volta solo, deve fare i conti con la non facile personalità di due ragazze che stanno crescendo e mostrano momenti di inaspettata maturità alternati a ribellioni tipiche dell’età adolescenziale. Negli ultimi giorni di vita di Joanie, Matt è circondato dagli amici più cari ma, allo stesso tempo, si sente solo come non mai perché viene a conoscenza di una realtà ormai passata che, però, lo turba: la moglie aveva una relazione, il loro matrimonio era, quindi, solo all’apparenza, felice. Matt, destabilizzato da tale scoperta, si reca con le figlie alla ricerca del passato della moglie. Sarà un viaggio breve che riconcilierà, in parte, l’uomo con la vita familiare ma che lo renderà sempre più consapevole del proprio ruolo:

“Devo ricordarmi di far mangiare regolarmente le ragazze. Devo accertarmi che si lavino, che si sciacquino i denti, che vadano dal dottore e comprino i libri scolastici. Devo spingerle a fare uno sport, a farsi buoni amici …. Mi serve più tempo”.

Lo sfondo paradisiaco di quelle isole non addolcisce, però, il finale anzi, come dice il titolo, lo rende più amaro poiché anche in quei luoghi, in cui tutto viene descritto positivamente e gioiosamente, la vita reale è pari a quella di ogni altro posto della Terra.