Pellegrini del sole
- Autore: Jenni Fagan
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Carbonio editore
- Anno di pubblicazione: 2017
Lo scioglimento delle calotte polari ha frenato la corrente nord-atlantica e il pianeta è piombato in una nuova era glaciale. Si prevede che l’Europa dovrà restarsene a quaranta/cinquanta gradi sottozero, per un bel po’. Mesi e mesi al freddo e al gelo, per dirla in altro modo. Questo è lo sfondo catastrofico del romanzo, ma se “Pellegrini del sole” (Carbonio, 2017) fosse un film sarebbe Testament più che The day after. Tumorrow.
Fantascienza umanista più che fracassona: lo spettro dell’apocalisse incombe, ma Jenni Fagan invece che alle cause e agli effetti del disastro guarda agli uomini e alle donne di fronte alla possibilità del disastro.
Il romanzo gravita intorno al passato/presente (futuro chissà) di tre anti-eroi: Dylan, la cui mole poderosa fa il paio con la sua cultura cinefila. Dylan è alle prese con la metabolizzazione di un triplice lutto: mamma, nonna e il cinemino di Soho gestito insieme alle due donne che adesso è fallito. Poi c’è Costance, valchiria di scorza dura e aura anticonformista sbattuta in faccia al mondo. Sua figlia Stella, fanciulla in fiore di impronta gothic ha da poco preso atto della propria transessualità. Le loro strade si incrociano in un’area per roulotte nelle Highlands scozzesi. Costance e Stella ci vivono da chissà quanto, Dylan ci va a svernare, in direzione opposta a quelli che invece cercano riparo verso sud. Madre e nonna erano di quelle parti (a due passi dalle isole Orcadi) e forse misurarsi col clima rigido della Scozia (se a Londra fa tanto freddo, in Scozia di più) è un atto inconscio per congelare le ombre del passato e concentrarsi sul mero istinto di sopravvivenza.
Raccontata in due righe la storia del romanzo è tutta qui: un incrocio di vite sul limitare della fine o forse chissà se di un nuovo inizio. “Pellegrini del sole” prescinde dalla letteratura di genere, appartiene anzi alla letteratura tout court, e se proprio si cercano rimandi è a “La strada” di Corman McCarthy che viene da pensare. Fino a che punto può ancora cambiare/sperare l’essere umano quanto sa che non soltanto la sua storia, ma quella dell’intera umanità, è prossima alla fine? Inabissato nella vastità straniante di paesaggi senza fine,
“Pellegrini del sole” è un romanzo lirico e poderoso insieme, una partitura epica in cui la dialettica delle forze primordiali convive con quella dei caratteri e dei vissuti dei personaggi. Non perdetevelo.
Pellegrini del sole
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