Per le antiche strade
- Autore: Salvatore Dalia
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
In questo prezioso volume, Salvatore Dalia, docente, già autore di Scoprire Palermo: Guida alla città moderna Ottocento-Novecento del 1999, una guida accurata sulla città negli ultimi due secoli, propone un fascinoso itinerario, risultato di ricerche attente e meticolose riportando aneddoti e curiosità. Si tratta di un viaggio attraverso la Strada reale, la “Palermo Messina Montagne”, che, come recita il titolo, univa le due città passando dall’interno dell’Isola.
In Per le antiche strade (De Ferrari, 2014) si ripercorrono le varie maniere e i motivi per cui si viaggiava nei secoli trascorsi a partire dal periodo “arabo normanno” fino a un passato più recente, quello dei "viaggiatori" e dei tornanti della Targa Florio e ciò nonostante oggettive difficoltà dettate non solamente dall’asperità del terreno.
Risulta di fondamentale importanza per la conoscenza dei luoghi la descrizione fatta dal geografo e viaggiatore magrebino Al Idrisi nella sua opera: Il libro di Ruggero, scritta presumibilmente tra il 1145 e il 1154, anno della morte di Ruggero.
Per la rappresentazione della rete stradale l’autore ha seguito inoltre la celebre carta storica di Michele Amari della seconda metà dell’Ottocento. Si è cercato poi di inframezzare le informazioni ricavate dal testo di Al Idrisi con le poche indicazioni che si hanno sull’estensione e le caratteristiche topografiche delle città siciliane in quel periodo storico. Ciò al fine di stabilire una gerarchia sia pure approssimativa dei principali centri urbani, evidenziandone la rilevanza con diverse rappresentazioni.
Da questa rappresentazione della Sicilia Normanna si ricava la percezione che le principali città normanne sorgevano lungo la costa o poco distanti da Palermo, metropoli dominante. Era questa una città con quasi 80.000 abitanti già al tempo di Ruggero II, la più grande dell’intero territorio italiano, ma anche fra le più grandi città di Europa e del Mediterraneo, un dato che occorre tenere presente.
La seconda città in ordine di importanza era Messina, letteralmente risorta dopo lo spopolamento seguito alla conquista araba del IX secolo. Messina tra la metà del XII secolo e il tardo Ottocento fu la “seconda” Sicilia Normanna. Catania emerge come seconda città dell’Isola solamente nel XIX secolo con lo sviluppo economico.Almeno sino al terremoto del 1169, Catania era la terza città, con una popolazione di 15.000 abitanti. Di interesse la catena di città costiere situate lungo le coste occidentali e meridionali, eredità del periodo islamico, a indicare i profondi legami economici e insieme culturali i tra la Sicilia, al-Andalus, la Spagna islamica e il Magreb e in particolare la Tunisia e l’Algeria nord orientale.
L’importanza di questa catena di città costiere risalta ancora di più osservando il fronte tirrenico e quello ionico. L’unica città dell’entroterra che poteva reggere il confronto con le città costiere era Castrogiovanni, l’odierna Enna. La modalità abitativa più diffusa era quella di piccoli centri rurali sparsi in gran numero nelle campagne con una popolazione che andava da poche decine a qualche centinaio di unità. Nei secoli successivi, la popolazione si va accentrando in grossi centri abitati circondati da campagne scarsamente popolate o del tutto spopolate. Di questi centri molti daranno vita agli attuali centri abitati mentre altri saranno abbandonati e non più rioccupati.
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