Piuttosto che niente è meglio piuttosto di Giuseppe Baviera

Piuttosto che niente è meglio piuttosto (Evolvo Edizioni, 2014) è la filosofia e il filo conduttore del racconto breve di Giuseppe “Pippo” Baviera (classe 1958), impiegato amministrativo a Gravellona Toce; in dialetto novarese suona “Pütöst che nuta l’è mèi pütöst”.

È la storia romantica di quattro generazioni di “pica sass”, che si delinea tra disgrazie e prove di coraggio a cui l’amore sopravvive necessariamente. La storia prende avvio col decano scultore di angeli che suole dirimere le questioni a pane e salame. Si sviluppa poi con intrecci tra famiglie e persone che si allontanano e si avvicinano, a volte senza rendersi conto o senza saperlo.

Una storia commovente, che oscilla tra il semplice, sconfinando anche nel banale, e l’essenziale. Una storia positiva che ripropone l’animo e la fiducia esistenziale della gente semplice che prende la vita come viene, consapevole di non potersene sempre difendere, cercando però di trarne il meglio, perché, piuttosto che niente…

"Non sempre le cose brutte che ci possono capitare nella vita hanno una negatività totale. A volte creano dei cambiamenti che ci fanno diventare uomini migliori."

Un libretto di poche pretese con le sue 82 pagine di strenuo ottimismo; una boccata d’ossigeno per ricordarci che, a volte, a lamentarsi e a combattere contro gli strali della vita ci si affatica di più che ad attendere fiduciosamente le opportunità.

"Ho voluto scrivere questo racconto perché credo che nelle tradizioni e nella saggezza degli anziani, di coloro che ci hanno preceduto superando momenti dio povertà e disperazione, dove la ricchezza era nei cuori della gente che si adoperava aiutandosi a vicenda per il bene comune."