Planetario e altre osservazioni
- Autore: Andrea Gibellini
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2022
Fiumi ed erba, montagne aguzze e boschi inospitali, acque trasparenti e fiumi senza foce, e poi ancora fossili argentei e fossili su cui sono impresse le poesie, e cosi via: la natura nelle sue più diverse manifestazioni e forme è sempre presente, nella poesia di Andrea Gibellini.
Ciò avviene anche quando il poeta utilizza in modo ricorrente rocce, piante, arbusti, erbe, vento e alberi per simboleggiare qualcosa di indefinito che potremmo forse di volta in volta descrivere come qualcosa a cui tornare o a cui tendere, il luogo in cui un’anima che si interroga, dialoga con sé stessa, soffre o gioisce trova il proprio ideale rifugio.
È anche una poesia del disagio, quella del nostro, poeta che è stato "educato da una natura severa, distante da ogni fioritura reale."
Scrive Andrea Gibellini nella nuova raccolta Planetario e altre osservazioni (Marcos y Marcos, 2022):
Non so più dove andare,/non so dove più camminare,/ come gli aeroplanini di carta che viaggiano/non so dove, sempre un po’ più in là/da ogni luogo fatto di fiamme,/ da ogni deposito fatto di lamine.
Tra i versi, il compimento di un cammino difficile, quello che occorre percorrere per arrivare alla poesia, quella più autentica e libera che è:
Arte dolorosa che nasce da una memoria di desiderio"
E allo stesso tempo un’arte giocosa:
Come una composizione perfetta."
Scrive il poeta:
Non è facile e si può fare, ma nella mia poesia/non voglio nessuna teologia./La tentazione di inserire/una casa un albero e un vento/seppure leggerissimo nel filo/della corrente/e una canoa di fogli usati/e delle erbe non vere, gialle, violente,/come i girasoli che sempre cercavi.
Andrea Gibellini è originario del modenese, è poeta e scrittore e ha al suo attivo saggi sulla poesia e libri d’arte. Prima di Planetario e altre osservazioni ha pubblicato le raccolte Le ossa di Bering (NCE, Forlì, 1993), La felicità improvvisa (Jaca Book, Milano, 2001) e Le regole del viaggio (Effigie, Pavia, 2016).
La sua poesia è originale sotto un profilo squisitamente espressivo, densa di soffi inquieti e di illusioni felici, profonda, ricca di suggestioni e di spunti di riflessione.
Fabio Pusterla scrive che Planetario e altre osservazioni è forse il libro più alto ed esatto di Andrea Gibellini, poeta che pur dichiarando con fermezza di non voler "dire le cose della cronaca" sa interpretare con struggente esattezza la nostalgia del presente.
Planetario e altre osservazioni
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