Preistorie di famiglia
- Autore: Alain de Mijolla
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Astrolabio
- Anno di pubblicazione: 2012
Mamma ansiosa e iperprotettiva, nonna specialista in sensi di colpa & ricatto morale, papà castrante e normativo, nonna (l’altra) tendenzialmente anaffettiva... per dirla alla Spielberg, noi non siamo soli e queste sono solo alcune delle figure parentali che frequentano - non invitate - il nostro inconscio e pre-conscio, determinando buona e mala sorte, condizionando il nostro agito sotto assedio di una miriade di tic, idiosincrasie, ansie, nevrosi, paranoie vere e proprie, retaggio di costellazioni familiari vicine e lontane.
Se avete voglia di fare un po’ di conti con voi stessi e i vostri fantasmi interiori (e magari siete in possesso di un curriculum di studi contemplanti psicologia & affini), “Preistorie di famiglia” di Alain de Mijolla (nell’ottima traduzione di Laura Giovannelli, in libreria da ottobre 2012 per Astrolabio) vi rivelerà ben più di qualche sorpresa. Muovendo dal concetto freudiano di “romanzo familiare” l’autore si trattiene sul terreno sdrucciolo della psiche, individuando gli schemi e i tratti caratteriali, mutuati dalle generazioni precedenti (altro che l’inconscio collettivo del misterico Jung); patrimonio, spesso e volentieri disfunzionale, di una “genealogia” che tramanda luci e ombre di se stessa, col tempo e nel tempo. Non un legame insondabile “tra inconscio e inconscio”, non elementi oscuri, esoterismi psichici: le connessioni intrinseche del paziente col proprio passato sono un terreno indagabile in tutto e per tutto. Certo l’analista deve intendersi di pratica clinica, deve essere capace di rigore, di tener conto dell’esercizio come della teoria, ma rintracciare la genesi dei condizionamenti patologici ereditati è possibile.
“Una madre angosciata o impaziente, - scrive de Mijolla - quale conflitto con la propria madre mette in scena? Chi è davvero in quel preciso istante? Si è concessa il diritto di essere madre o si protegge dietro un personaggio del suo passato che giudica più adatto o del quale ripete i terrori anacronistici?”.
Alla faccia dei gialli tanto di moda, oggi come oggi, se il detective (leggi terapeuta) è capace e il paziente collabora, i mistery intrapsichici possono risultare emozionanti e presentare sorprese che nemmeno immaginiamo, con l’artefice del fattaccio (nella fattispecie, nevrosi o psicosi) che va cercato quasi sempre in seno alla famiglia.
“Preistorie di famiglia” è un saggio serissimo, che aiuta a far luce sui legami - invischianti, perniciosi, simmetrici, ridondanti, consci e inconsci - che si consumano all’interno dei nuclei parentali. Utile, soprattutto, agli specialisti nella cura delle malattie mentali.
Preistorie di famiglia
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Questa recensione è davvero evocativa e puntuale. Mi trovo assolutamente d’accordo. Grazie anche per l’accenno alla traduzione.
Complimenti per la recensione, il libro lo leggerò senz’altro