Principessa Luisa. La figlia ribelle della regina Vittoria
- Autore: Lucinda Hawksley
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2014
“La principessa che cercava di non essere regale, una donna vittoriana che cercava di farsi strada in un mondo di uomini” dalla personalità impetuosa, intrigante e spesso sconcertante era nata a Londra nel Palazzo di Buckingham il 18 marzo 1848, “un anno di sollevazioni e ribellioni”. Luisa Carolina Alberta, duchessa di Argyll, era la sesta (quarta femmina) dei nove figli della regina Vittoria e del principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. La nascita di questa futura appassionata d’arte, dotata di senso estetico, era coincisa con le rivoluzioni che avevano colpito il Vecchio Continente.
“È nata in un’epoca assai turbolenta e di conseguenza è destinata a essere particolare”.
Una cosa è certa: l’arco dell’intera esistenza della principessa coprì quasi un secolo di conquiste, conflitti e cambiamenti sociali straordinari. All’epoca della nascita di Luisa, le ragazze e le donne inglesi erano legalmente una proprietà del padre o del marito, mentre la principessa, amica di numerosi artisti, fu anche una scultrice in un periodo storico in cui poche donne osavano addentrarsi in un campo prettamente maschile.
La regina Vittoria, che regnò dal 1837 al 1901 sui suoi fedeli sudditi, era soprannominata “Madre del Popolo” ma “la realtà della vita quotidiana era molto diversa”, malgrado le numerose illustrazioni encomiastiche e i racconti sulla bellezza e sull’unità della vita familiare vittoriana, e la famiglia reale venisse idealizzata dal resto del mondo.
I diari e le lettere della regina rivelavano sì il grande amore che legava Vittoria ad Alberto ma soprattutto rivelavano l’esasperazione e a volte l’ira nei confronti della numerosa prole che la regale madre trovava “stancante” e “irritante”. La regina lodava i suoi figli ma “spesso e volentieri persino le lodi erano guastate da un complimento ambiguo o da una critica sotto forma di osservazione fra sé e sé”.
“La povera Luisa” definita dalla madre come “strana” o “difficile”, era cresciuta così, consapevole della propria intelligenza e del proprio talento artistico. Divenuta adulta, fra le principesse reali sarebbe stata la più amata, quella che avrebbe sostituito la madre molte volte durante le occasioni ufficiali. Infatti, il volto grazioso e sorridente di Luisa, “principessa bohèmienne”, era certo più piacevole da ammirare di quello accigliato della regina Vittoria sempre in gramaglie, vedova inconsolabile di Alberto, morto nel 1861. Luisa, inoltre, era la figlia vivace “che si era professata inglese al cento per cento rifiutandosi di sposare uno straniero come avevano fatto le sorelle”. Il suddito britannico prescelto era John Campbell, marchese di Lorne, erede del Ducato di Argyll.
“Lorne era un giovane molto attraente, diverso dalla maggior parte dei suoi corteggiatori e meno formale”.
Nell’esauriente biografia Principessa Luisa. La figlia ribelle della regina Vittoria (titolo originale The Mystery of Princess Louise, traduzione di Barbara Sonego), la talentuosa pronipote di Charles Dickens intraprende un viaggio alla ricerca della principessa che rappresentò una voce poderosa per le donne della sua generazione, ponendo in risalto una straordinaria figura femminile che la storia ha cercato di domare o banalizzare.
Mano a mano che le ricerche storiche di Lucinda Hawksley intorno a Luisa procedevano, la scrittrice, patronessa del Charles Dickens Museum, si rendeva conto che “buona parte del mistero che circondava la principessa Luisa doveva ancora essere svelato”.
Gli Archivi reali erano off limits: “Siamo spiacenti di informarla che i dossier della principessa Luisa non sono consultabili”, stessa cosa per quanto riguardava gli Archivi della famiglia del marito della principessa a Inverary in Scozia. Le svariate richieste dell’autrice (per telefono e per e-mail) “furono gentilmente ma fermamente respinte”. A questo punto era lecito domandarsi che cosa fosse giudicato ancora scandaloso o pericoloso da rivelare sulla vita di una donna nata a metà dell’Ottocento, la quale “aprì la strada alla famiglia reale del XXI Secolo e il suo esempio instillò nelle generazioni future la pretesa che i reali avessero un lato più accessibile e avvicinabile rispetto a quanto accadeva in precedenza”.
Tra le pagine del libro scorrono i fasti e le battaglie di una donna indomabile, “loosy”, amica dei Preraffaelliti, membro del movimento artistico dell’estetismo “l’arte per il gusto dell’arte”, sostenitrice del suffragio femminile, scomparsa nella sua abitazione di Kensigton Palace il 3 dicembre 1939. Mentre gli orrori della II Guerra Mondiale oscuravano già il cielo europeo, moriva “una delle ultime donne vittoriane”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Principessa Luisa. La figlia ribelle della regina Vittoria
Lascia il tuo commento