Promettimi di essere libera
- Autore: Nadia Crucitti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Abbiamo letto tante storie, vere, drammatiche, disperate, che hanno avuto per protagonisti uomini e donne nell’Europa dominata dal regime nazista e dalla deportazione degli ebrei. La particolarità di Promettimi di essere libera di Nadia Crucitti (Libromania, 2021), diario a due voci della berlinese Lilly e della sua compagna Felice, sta soprattutto nell’origine delle due donne, ambedue tedesche.
Lilly è la moglie di un ufficiale della Wermachet al fronte, Ludwig; madre di quattro figli ariani, insignita di una croce per tale merito, è una fervente nazista per convinzione e per retaggio familiare. Il matrimonio con suo marito è appannato dai troppi tradimenti di lui e l’incontro con la ventenne Felice, piena di fascino, spiritosa, intelligente, coltissima, la porta a incontrare gente diversa: artisti, anticonformisti, fino a scoprire che la donna di cui si è imprevedibilmente innamorata è ebrea e si nasconde sotto una falsa identità. Tra le due donne scoppia una scintilla amorosa irrefrenabile che le porta a convivere, ad amarsi con una foga straordinaria, anche se, sotto l’ipocrisia del regime, l’omosessualità era considerata un reato. Le due donne vivono con incoscienza la loro felicità, convinte di poter passare inosservate alla Gestapo, ma Felice viene riconosciuta come ebrea e deportata ad Auschwitz.
Il libro è il diario giornaliero che le due giovani donne si scambiano, nella speranza di potersi ritrovare: Lilly scrive vere pagine su un quaderno, Felice immagina di rivolgere parole d’amore e pensieri di speranza solo nella sua testa. Le personalità delle due donne, la loro profonda diversità di abitudini, stili di vita, cultura e origini familiari vengono fuori man mano che si procede nella lettura: pagine d’amore, di vicinanza, di comunione di corpi e di pensieri, tra due persone che mai avrebbero immaginato di incontrarsi stabilendo un legame di una profondità estrema.
La parte di cui è autrice la prigioniera destinata alla morte nell’orrore di Auschwitz è commovente ma allo stesso tempo legata ad un genere, quello delle testimonianze della vita dei prigionieri nel lager più spaventoso del Reich. Mi è sembrata, invece, più interessante e inedita la parte di narrazione che si riferisce alla vita dei privilegiati abitanti di Berlino, nazisti convinti, incapaci di credere a cosa l’amato Fuhrer li stesse condannando. La consapevolezza del disastro, l’incredulità di fronte a una tragedia così immane, i bombardamenti che distruggono man a mano l’intera capitale della grande Germania Hitleriana, la fame, la paura, spingono pian piano la giovane e determinata Lilly a prendere coscienza che la sua vita è finita: il sogno d’amore con la sua amante ebrea si è infranto, lei non tornerà dall’inferno come i tanti milioni dei suoi correligionari, le pagine del diario non verranno mai sfogliate, il futuro è privo di speranze e prospettive. La Berlino di prima del disastro, i suoi caffè, i ritrovi, il Tiergarten, l’Hotel Adlon, la bellezza dei suoi musei, dei parchi, la dolcezza delle gite in campagna, tutto viene spazzato via per lasciare il posto alla desolazione, alle macerie, alla consapevolezza che i Russi che occuperanno la città ripagheranno i suoi abitanti degli orrori di cui sono stati vittime.
Nel titolo del libro c’è la richiesta di libertà da parte di chi quella libertà l’aveva persa per le farneticanti ragioni razziali che hanno impestato l’Europa nel secolo scorso. Un monito. La libertà deve essere sempre preservata, in qualunque situazione politica, etnica, in qualunque tempo e luogo del pianeta. La scrittura tesa e incisiva del romanzo ne rendono la lettura incalzante e, anche se il finale appare scontato, resta comunque una testimonianza coinvolgente.
Promettimi di essere libera
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