Quando sarai nel vento
- Autore: Gianfranco Di Fiore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“Nella mia ricerca di vita vera, tutto si riduceva a un soffio impercettibile di esistenza. “
Quando sarai nel vento è un libro potente. Ci sono romanzi che meravigliano e incantano fin dalle prime pagine e questo è uno di quelli. Nessuna parola è scritta a caso, ricercata e colta, e la scrittura è densa, allusiva, poetica come è il silenzioso affiorare di un uomo. Ho chiuso e riaperto le pagine lasciando sospesa la lettura, per sentirne i rumori, i silenzi, la musica, e vederne i colori.
Gianfranco Di Fiore, nato in una famiglia di musicisti, ha lavorato nel mondo del cinema in Italia e all’estero come sceneggiatore e regista. Ha esordito come scrittore nel 2011 con il romanzo La notte dei petali bianchi e ha pubblicato diversi racconti in varie antologie. Quando sarai nel vento è stato tra i libri selezionati al Premio Strega, non giungendo tra i finalisti, ed è tra i finalisti del Premio Flaiano 2018.
Un viaggio lungo i continenti del mondo e dentro l’anima di un figlio dimezzato, in una famiglia dimezzata, tra amori incompiuti, alla ricerca della propria identità e di un padre mai conosciuto. Abele è un ricercatore specializzato nello studio dei venti. I venti che soffiano e portano la vita. Con la sua mano guasta, che muoveva poco anche dopo l’operazione, lavora alla stazione meteo sul Gran Sasso, immerso tra i suoi libri per terminare la tesi di ricerca sulle correnti non convenzionali.
Per qualche anno il vento aveva riempito le mie giornate: i libri e le ricerche in giro per il mondo, il confronto ravvicinato con le meccaniche dell’universo,… aveva trasformato me stesso in uno strumento di passione… e bastava un temporale… per sentirmi un uomo comune e senza qualità, per sentirsi ricacciato nelle astrazioni delle proprie convinzioni.
Lo studio è ad un punto morto come il progetto di un film con Marlena, la sua migliore amica che ama segretamente, dai capelli color cielo e con i lividi sulle braccia e sulle gambe. Realizzare un film sui venti era stata la prima cosa detta quando si erano incontrati. Abele vive ad Assergi da un anno e l’unica presenza nelle strade e nei vicoli che incontra è la paura, ci si poteva nascondere per millenni senza che il destino se ne accorgesse. Nella spettralità della città si racchiude la spettralità delle anime di Zev e Yona, i signori Hensel, a loro dire ebrei polacchi fuggiti dal ghetto di Varsavia.
Abele vive in una mansarda in affitto accanto alla loro casa sudicia, ricovero per cani randagi, che nel silenzio della montagna affonda le sue radici in una storia indescrivibile: ogni sera ubriachi, mettono in scena siparietti con le divise naziste.
Legami, ossessioni, pensieri che scavano l’anima, insicurezze, desideri di appartenenza, ogni personaggio sfugge alle colpe della propria storia e ognuno ha il suo carnefice a cui imputare i suoi dolori. Tra tutti Abele, che sotto il Gran Sasso, è alla ricerca del cervo blu, la cui presenza avverte spesso alle spalle, come se le incertezze e le fragilità della sua vita fossero tutte concentrate nelle fattezze di un animale immaginario. Cerca nei giorni che sembrano prolungamenti delle notti, di rifugiarsi in una dimensione chimica, sintetica che possa allontanare la sua malinconia e come in una favola ritrovare suo padre, fuggito via in un luogo sconosciuto.
Come fa anche Corinne, la sorella gemella, piccola e spigolosa, con il suo corpo rimpicciolito, che scappa dalle sue paure cercando conforto nel rapporto malato con il cibo. E la madre con i suoi lunghi anni di silenzio, che per la sindrome di Asperger non grave, comunica con i disegni; o Livio, il suo amico omosessuale, che solitario sulle rive del lago, non riesce a dimenticare una storia d’amore importante. Dolori, abbandoni, tormenti che comportano infelicità e che possono rendere la persona un individuo difettoso.
Abele in compagnia di Marlena ci condurrà nei misteri della sua storia alla ricerca del padre Benjamin, ricostruendone i passi e desiderando più che mai un’esistenza priva di paure, in luoghi e pensieri colorati: dal bianco spettrale de L’Aquila, una distesa di polvere e pietre tra silenzio e desolazione, al rosso delle fiamme degli incendi di protesta degli ecologisti contro il governo argentino nella Terra del Fuoco, una terra vasta e sfuggente dove perdersi è facile; dal blu delle luci natalizie nella famiglia accogliente di Brooklyn in una New York innevata e ghiacciata, al colore giallo di un apocalisse, polveri nell’aria e campi arsi dall’esplosione di un reattore nucleare in Francia.
Una lettura coinvolgente che lascia il segno, tra le poesie di Walt Whitman e straordinari brani musicali. Quando sarai nel vento è un’opera letteraria complessa, corposa, raffinata, empatica. Consigliato!
Quando sarai nel vento
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