Quasi a casa
- Autore: Elena Moretti
- Casa editrice: Mursia
- Anno di pubblicazione: 2017
Col romanzo Quasi a casa (Ugo Mursia Editore, 2017), vincitore del premio RTL Mursia 2017, Elena Moretti ci porta in un mondo che normalmente vorremmo non vedere, quello degli scappati di casa. Sono i ragazzi che non hanno una famiglia che ne abbia cura, ma che non sono adottabili, quelli che finiscono per nutrire la delinquenza e il mondo della droga o della prostituzione, e che conoscono come unica dimora il carcere minorile. Un tema difficile da rendere senza agghiacciare o senza andare a parare nel retorico. Non è questa però la sensazione che lascia la storia di Adrian.
Adolescente disperato, ha una madre schizofrenica che nemmeno lo riconosce e non sa chi sia suo padre. Non sa nemmeno quanti anni ha, gli hanno dato una data di nascita d’ufficio.
Adrian non conosce niente di ciò che fa parte di una vita normale: vive per strada, sopravvive grazie a furti e risse, riceve calore umano solo dai barboni e da una ragazza disperata quanto lui. Finché non viene affidato a una singolare signora che ha trasformato una malga in una casa di recupero per ragazzi a rischio. Da qui gli cambia la vita. All’inizio non lo sa, perché chi è pieno di buchi nell’anima come un colabrodo, per usare le sue parole, non si fida, non si adatta e continua a essere una persona che ricorre alla violenza come unico linguaggio per farsi sentire, tanto che non sa accogliere più di tanto la mano tesa che lo vuole aiutare.
"Nasci sfigato, vivi sfigato che la vita è un inferno, finisci male e ti tocca l’inferno anche dopo che sei crepato"
pensa di sé Adrian e continua a pensarlo per molto tempo. Ma in realtà, tra una scazzottata e un turpiloquio, riceve tanto di quell’amore che alla fine si accorge di essere "quasi a casa".
Ciò che rende speciale questa storia è che, dalla prima all’ultima pagina, riesce a essere toccante e poetica, malgrado il linguaggio sia sempre quello sboccato e aggressivo di Adrian. La poesia sta nel modo rude ma tangibile e rassicurante di amare de La Vecchia, dolce come la carta vetrata, nella disperata tenerezza di cui sono pregne le più sordide esperienze dei ragazzi della malga, nel rapporto tra loro e quella che sembra la gente normale (ma che alla fine non è poi così diversa da loro).
Una lettura commovente, istruttiva ed educativa. Leggendo il libro si riesce a intuire cosa passi nell’animo di un adolescente scontroso, perfino in quello di un ragazzo difficile. Si respira amore in tutti i capitoli, ma quello vero, che non si racconta bensì si vive. La storia infatti è così squisitamente reale che basta raccontarla nei fatti per vedere come nascono i sentimenti: nel dolore, nell’imperfezione e nell’incomprensione, ogni personaggio della vicenda impara ad amare davvero e costruisce un futuro. Scopre che nella debolezza sta la forza e viceversa, che nell’animo coesistono sentimenti opposti e che si può arrivare ad avere pietà perfino dei carnefici, malgrado si continui a nutrire rancore per loro. E capisce anche che ognuno deve salvarsi da solo, che gli altri nulla possono senza la propria voglia di farcela, che amare significa anche rischiare che l’altro non guarisca mai.
Dagli adolescenti ai genitori e agli educatori, il libro risulta essere utile e fruibile, oltre che appassionante.
Quasi a casa (Leggi RTL102.5)
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Un libro perfetto per...
Adolescenti, specie quelli che non leggono mai, genitori, educatori, insegnanti.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quasi a casa
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