Questa notte parlami dell’Africa di Alessandra Soresina

“La prima cosa che colpisce dell’Africa è la luce: c’è luce ovunque, e così tanto sole da restare abbagliati. La prima sensazione è di disorientamento: segue una percezione assoluta, un senso di appartenenza a un luogo di cui ancora non si conosce niente, ma del quale ci si sente già profondamente parte”.

Emma, giovane avvocato di successo sposata felicemente con Lorenzo, vive e lavora a Milano. Da un po’ di tempo avverte un senso di estraneità: niente le sembra che abbia più un senso e un significato. Intuendo la necessità di un drastico cambiamento, Emma parte per l’Africa con un visto di lavoro di alcuni mesi, lasciandosi il vecchio mondo alle spalle. Appena giunta nella riserva di Mapenzi, sulla costa meridionale del Mozambico, dove l’aspetta la sua amica Faye, la donna capisce di avere fatto la scelta giusta.

“Fui inequivocabilmente colpita dal mal d’Africa: un male sottile, struggente e irresistibile”.

In fondo Emma non fugge dal marito ma “da un sistema che la stava soffocando”. In Africa sente di possedere ”un’energia diversa“ e in questa nuova dimensione Emma riesce a ritrovare se stessa, grazie anche all’incontro con Dylan, un ricercatore inglese “di una bellezza semplice e travolgente al tempo stesso”. Tra l’uomo e la donna scatta un’attrazione folle e irresistibile, “mi sembrò di conoscerlo da tutta la vita”, destinata a cambiare il corso delle loro esistenze per sempre.

L’altra protagonista del romanzo è Nuri una ragazza di ventidue anni che vive ad Arusha, città della Tanzania. Nuri lavora nel negozio di famiglia e part-time in una biblioteca ma è costretta a leggere di nascosto, perché i suoi genitori severi e tradizionalisti, il papà di origine indiana e la mamma di razza Masai, credono sia una perdita di tempo.

“Fin da bambini a noi fu insegnato il forte senso di appartenenza alla famiglia, della quale dovevamo avere timore, e di cui eravamo tenuti a rispettare le regole”.

Nuri ama il suo paese ma la sua anima sente il bisogno di più vasti orizzonti, si sente attratta dal mondo occidentale ma senza rinnegare le sue origini.

“Per vivere liberi ci vuole coraggio”.

Gli aneliti della ragazza troveranno soddisfazione in Finn, il muzungu che la condurrà all’amore e alla vita. Emma e Nuri destinate a diventare amiche e complici “entrambe avevamo sogni di libertà”, desiderano e cercano qualcosa di diverso ma hanno in comune la certezza che per loro un’altra vita sia possibile. È facile immedesimarsi nelle sensazioni che l’Africa suscita in Emma essendo quasi impossibile non farsi catturare da un luogo così estremo e selvaggio la cui bellezza dei suoi paesaggi toglie il respiro.

“La violenza con cui la natura si manifesta, è ogni volta emozionante. Non esiste altro posto al mondo che riesca a stravolgerti i sensi come l’Africa”.

Ma Emma è consapevole che questo continente “può travolgerti in modo devastante” ma anche che “dell’Africa non si può fare a meno … la mia vita è già cambiata per sempre”.

Alessandra Soresina, biologa, scrittrice e fotografa si occupa da anni dello studio dei leoni e della conservazione di grossi mammiferi africani. È la stessa autrice di "Questa notte parlami dell’Africa" (Piemme, 2014), coinvolgente libro narrato a due voci, a rivelarci come sia stata solo una mera casualità a trasformare se stessa e la sua esistenza e con la sua sensibilità sa condurre il lettore all’interno del territorio africano da lei magistralmente descritto e in ogni pagina si evince il suo grande amore per questo immenso e contraddittorio paese.

“Sono arrivata in Africa per caso. Il destino ha voluto che l’estate del 1995 il mio viaggio per gli Stati Uniti saltasse e mi ritrovassi su un volo destinazione Maun (città del Botswana), con un gruppo di amici. Mai avrei immaginato che un imprevisto potesse essere così determinante e che quel viaggio in Botswana e Namibia, avrebbe cambiato la mia vita”.

Indimenticabile l’inno alla libertà che si percepisce nella poesia di Emily Bronte (febbraio 1838), presente nel volume.

“Quand’io non sono e nessuno è con me – terra né mare né cielo senza nubi – soltanto lo spirito libero e vagabondo - nella vasta infinita immensità”.