Re tutto compreso
- Autore: Adelino Carbonera
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Al suo arrivo a destinazione, Folco s’imbatte in una coppia di anziani. L’uomo indossa un pastrano grigio e calca in testa una feluca napoleonica. La donna è stretta in un cappotto amaranto, il volto seminascosto da una cuffia di lana. Niente di strano, a Venezia, durante il Carnevale. Lo stesso Azzoni Scotti è coinvolto dalle celebrazioni carnascialesche che stanno per raggiungere il clou nell’ex capitale della Serenissima Repubblica. È lui il protagonista scelto dal trevisano Adelino Carbonera per animare il suo romanzo suggestivo, suggestionato e suggestionante dal titolo Re tutto compreso, edito a febbraio da Pathos (Torino, 2024, 200 pagine). Per il non ancora settantenne di Vittorio Veneto, un prodotto narrativo dopo tanta poesia.
Completato il check-in nell’albergo, il consulente editoriale Folco Azzoni Scotti legge la lettera che gli è pervenuta. Firmata “Trotta”, gli comunica che il personaggio da rappresentare nel ballo del Martedì Grasso, a Palazzo Pisani, è stato scelto attraverso “la rete generativa avversaria” (una risorsa informatica). Valutando la fisionomia e il carattere, il programma ha evidenziato la stretta somiglianza di Folco con Giacomo II Stuart, re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda nel XVII secolo, ultimo regnante cattolico dell’isola con la seconda moglie, Maria Beatrice d’Este. Abiti e tutto il resto saranno consegnati in seguito.
Avanti dunque con il celebrato Carnevale veneziano: tutti in maschera ma tanto seriamente, costumi molto più ricercati che altrove, costosi e impegnativi. Eppure, c’è qualcosa che va oltre, tanto in Folco e nel suo ruolo che in questo romanzo e nella sua trama. Si resta sorpresi dal colloquio con un sacerdote, in una chiesa dalla facciata moderna in una piazzetta.
Tra meno di una settimana sarò re d’Inghilterra. Già oggi incontrerò sostenitori e seguaci. Comincerò ad approfondire tutte le mie competenze.
Il prete assume un’espressione imbarazzata. Dopo una pausa, Folco dice d’essere ben disposto ad affrontare questa prova e andare incontro al suo destino, qualunque potrà essere, “se il cielo vorrà”. Il religioso è doppiamente imbarazzato, confuso dalle parole dell’uomo che rivelano uno stato di coscienza alterato nell’interlocutore, il cui volto sembra sospeso nell’aria, nel gioco di ombre e di luci proiettato dalle feritoie aperte sulle pareti dell’edificio religioso. Folco aggiunge di avere fatto un lungo lavoro d’introspezione e di essere pronto ad assumere l’identità che la sorte gli ha riservato.
Credo nel fine ultimo della storia e perciò penso che non solo ogni avvenimento del passato si sia rivelato fondamentale per il presente, anche che il presente e in egual modo il futuro, siano in grado di influenzare il passato.
Il sacerdote non sa cosa rispondere, ma comunque lo asseconda e finisce per dargli la benedizione che l’uomo richiede come viatico per il “viaggio che deve affrontare”.
Azzoni, ci fai o ci sei? È cosa c’entra Trotta? (Faccio la spia: è un coordinatore di eventi).
Nel saccheggiare la prefazione, pur di tenersi alla larga da anticipazioni incaute, va precisato che l’ossessione di Scotti è il tempo. Lo affascinano le interazioni tra il passato e il presente ed è persuaso che quanto accada oggi possa addirittura provocare cambiamenti nella storia trascorsa. Giocare con il tempo è un valore aggiunto nel romanzo, tanto più e tanto meglio nel contesto di una rievocazione durante il Carnevale di Venezia. Folco è da prendere o lasciare, c’è poco da stare a riflettere, ancora meno da capire.
In fin dei conti la forte immaginazione genera la realtà, dicono i sapienti.
Secondo i ritratti d’epoca, Giacomo Stuart aveva un volto imberbe, lineamenti dolci, baffetti appena accennati, naso aquilino, fossetta sul mento e lunghi capelli castani ondulati. Folco gli somiglia? Affatto, non ha niente di tutto questo a parte la data di nascita, che coincide, 14 ottobre, stesso mese e stesso giorno, sebbene l’anno non sia certamente il 1633.
Entrato in conflitto con il Parlamento, venne dichiarato decaduto dal trono inglese nel 1688 e l’anno dopo da quello scozzese. Esiliato, sbarcò nell’Irlanda cattolica con un esercito pagato dal cugino e re francese Luigi XIV per guidare i sostenitori giacobiti. Sconfitto presso Dublino, tornò in Francia fino alla fine dei suoi giorni.
Un sempre più coinvolto Folco non affronterà da solo l’avventura. Senza rivelare troppo, nella settimana prima di Martedì Grasso gli faranno compagnia Pietro il servitore, Bianca la regina e Anna la dama di compagnia, scelti per le rispettive doti e, paradossalmente, per le proprie incapacità.
In una fase di preparazione, riuniti in un albergo, passano il tempo tra pasti abbondanti e riflessioni psico-emotive, cercando di allontanare i pensieri negativi e superare le fragilità umane. Non tutti gli eventi seguono però il copione e, di conseguenza, i convitati finiscono per entrare in conflitto. C’è anche una battaglia tra mercenari con un esito imprevisto, senza vincitori né vinti. E un ballo, per finire.
Dalla casa editrice torinese non nascondono che la figura del re cattolico, come anche il XVII secolo e gli altri riferimenti storici, sono il pretesto per una
rievocazione di fatti e misfatti organizzata in non luoghi. Un viaggio nella follia o la semplice rappresentazione di un evento durante il Carnevale di Venezia?
Dove arriverà Folco? Dove vuole condurlo Adelino Carbonera? Ma via, perché cercare una risposta adesso? Non è meglio trovarla nel suo romanzo Re tutto compreso? Non è solo consigliabile leggerlo, è un’opportunità da non perdere: lasciatevi spiazzare tutti, senza retropensieri.
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