Redivivere. Creta 2012: riflessioni e considerazioni sulla singolare vicenda di Piero, sopravvissuto a prescindere
- Autore: Vito Chiagano
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Una grande storia d’amicizia, di intenti e di stagioni trascorse insieme. Dopo dieci anni dalle vicende accadute, il desiderio è di narrarle come un raccontarsi tra amici.
È questo il fine del nostro autore, Vito Chiagano, che con il suo stile essenziale, asciutto, porrà domande delicate e difficili, arcani interrogativi sulla morte e sulla vita: tornare in vita, alla vita, c’è un ordine nell’agire della natura o è solo caos; qual è il nostro ruolo; perché si nasce?
Eppure, questo evento che racchiude in sé l’essenza stessa dell’umanità, pur essendo così universalmente diffuso ed apparentemente ordinario, scontato si potrebbe dire, resta un atto unico ed esclusivo nella vita della persona, un avvenimento straordinario e meraviglioso nel quale confluiscono ragione ed istinto, sentimento e passione...
Temi privilegiati dai più grandi scrittori, infatti la letteratura è un rifugio e un luogo di discernimento sul senso e sul valore della vita, come lo è stato per W.G. Sebald, uno dei miei amori letterari, che si è posto domande sui tasselli invisibili della nostra esistenza. Redivivere. Creta 2012: riflessioni e considerazioni sulla singolare vicenda di Piero, sopravvissuto a prescindere (Il Saggio, 2022), narrato in prima persona, è la storia di Piero, insegnante d’inglese e maestro di judo che, mentre è in salita con gli amici escursionisti sulla vetta più alta dell’isola di Creta, è colto da un malore.
I fatti risalgono a circa un decennio fa, ma le immagini nitide circoscritte dalle parole, suscitano emozioni e profonde riflessioni nel lettore. Vito Chiagano, avvocato, ha da pochi anni lasciato l’impegno professionale, dedicandosi con molto entusiasmo a una sua antica passione, la scrittura.
Con l’autore ho percorso una parte della mia gioventù, entrambi studenti liceali ed entrambi impegnati nella federazione giovanile del Partito Socialista.
Allora ci si divideva tra gli studi e l’impegno politico in un periodo tra i più drammatici della nostra storia. Gli anni bui dei militanti di destra e di sinistra, della violenza stragista, dell’uccisione di Aldo Moro e di tutto quello che ne seguì. Questo per comprendere a fondo la formazione e l’identitarietà dell’autore.
Le pagine di questo libro, dedicate a una vicenda personale, sono dolorose e veritiere, affettuose e sincere, e ri-scoprono, ponendo in evidenza, la coscienza ideologica della persona, la condivisione, la sofferenza che diviene propria, e la scelta del non abbandono dell’uomo, dell’amico che ha bisogno di aiuto.
Una storia uscita di getto dal cuore che racconta di un gruppo di amici uniti dalla passione per la montagna, dell’esultanza nell’essere giunti sull’isola di Creta, dell’incanto dei luoghi, dell’essere consapevoli della scalata da affrontare, il Monte Psiloritis, la vetta più alta dell’isola, con i suoi pendii rocciosi e grotte, nelle quali Zeus venne tenuto nascosto, dell’inerpicarsi lungo una parete di sassi con all’orizzonte nubi in tempesta, fino all’imprevedibilità della vita che si manifesterà in tutta la sua drammaticità.
Quello che è successo a Piero poteva capitare ovunque, sì, d’accordo. Ma è pur vero che in quel momento si avvicendarono situazioni drammatiche e ingestibili e, al tempo stesso, una serie di circostanze favorevoli e determinanti.
L’isola di Creta era, in quel momento, una terra dai colori e con una natura che rimandava al ricordo della nostra, di gesti antichi di uomini e donne che erano anche i nostri; eppure in un frangente malevolo, l’ostilità della lingua, il luogo impervio, la lontananza da un centro di pronto soccorso, agli occhi di tutti parve inospitale.
La provvidenzialità nell’incontro di alcuni medici laureati presso l’Università di Napoli che conoscevano e parlavano la lingua italiana, rese possibile il cambio di rotta e l’evento inizialmente doloroso, è stato poi riconsegnato come una storia da raccontare. Piero si riprese grazie anche all’aiuto dei suoi amici che non lo lasciarono mai solo, e oggi è un redidivo, un “sopravvissuto a prescindere”, come lo si ricorda affettuosamente nel titolo del libro.
Le straordinarie vicissitudini, la paura di perdere una persona cara, hanno ridestato nel nostro autore, nel passare degli anni, non solo il ricordo dello sgomento e dell’imprevedibilità, ma hanno anche ravvivato il suo coinvolgimento intellettuale nella ricerca di risposte ai fondamentali quesiti della vita.
Nessuno di noi sa, nascendo, quale sarà il suo compito; inconsapevolmente svolgerà una funzione che crederà di aver scelto e che, invece, molto probabilmente, a sua insaputa, concorrerà a realizzare il grande disegno cosmico rappresentato dall’Universo o Dio che dir si voglia.
«Redivivere». Creta 2012: riflessioni e considerazioni sulla singolare vicenda di Piero, sopravvissuto a prescindere
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