Regina di fiori e di perle
- Autore: Gabriella Ghermandi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2007
“Attraverserai il mare che hanno attraversato Pietro e Paolo e porterai le nostre storie nella terra degli italiani. Sarai la voce della nostra storia che non vuole essere dimenticata”
Romanzo ambientato interamente in Etiopia, Regina di fiori e di perle di Gabriella Ghermandi, pubblicato da Donzelli nel 2007, la descrive in tutti i suoi mutamenti, dal Fascismo fino agli anni ’90.
Mahlet è una giovane particolare e più matura rispetto agli altri bambini.
“Talmente curiosa da diventare paziente e furba. Guardatela! (Bisbigliava il vecchio Yacob)”
Yacob, anziano di famiglia, venerato secondo la cultura del luogo per la sua saggezza, aveva un rapporto speciale con la giovane. È stato lui, fin da subito, a comprenderla e forse per questo ha deciso di narrarle la sua giovinezza, la lotta come arbegnà e rivoluzionario e la triste vicenda di sua sorella che le aveva donato la cosa più bella della sua vita.
All’interno del libro c’è un’alternanza di narratori, in un primo momento uno in terza persona, per lasciare poi posto a Yacob che intende consegnare a Mahlet e al lettore i suoi ricordi, infine è la giovane che parla.
È un romanzo in cui si intrecciano temi diversi: la vita e la morte, il passato e il presente, l’amore e la guerra ed infine l’importanza di mantenere vive le tradizioni e difendere la propria cultura. Il lettore rimane a bocca aperta nell’osservare come l’amore riesca a superare le differenze presenti e come la vita riesca a vincere ogni volta.
“Quindici giorni dopo, mentre il cielo aveva già aperto le danze dei primi grandi temporali, un messaggero portò il racconto del lieto evento, accompagnato dalle parole del vecchio Alemu”
Si affollano nella mente del lettore numerosi personaggi, ognuno con un ruolo diverso all’interno del romanzo.
La regina di Fiori e di Perle di cui il titolo parla è colei che crescendo capisce che per poter studiare e riuscire a realizzarsi deve allontanarsi temporaneamente dalla sua terra. Mahlet in Europa si sente diversa, la sua cultura è lontanissima da quella italiana. Nonostante nel suo periodo universitario soffra la mancanza dei suoi parenti, amici, del suo villaggio e del vecchio Yacob, sa di non avere altra scelta: è consapevole che per aiutare l’Etiopia, il suo paese troppo spesso calpestato, deve studiare per poi mettere in pratica ciò che ha imparato.
Il vecchio Yacob, morto prima di poter rincontrare Mahlet di ritorno dall’Italia, ha però ingegnato un progetto per lei e lo stesso lettore ne rimarrà stupito.
Il romanzo, iniziato con una piccola bambina che ascoltava le storie del vecchio e che guardava con ammirazione il foglio di sottomissione, termina con una ragazza matura consapevole della storia del proprio paese.
“Presi una candela dalla scatola, l’accesi ponendola davanti alla Madonna dell’icona e tornai alla scrivania. Appoggiai per terra la scatola di cartone. Presi il quaderno verde acqua, un quadernone, e li misi a fianco al foglio di sottomissione. Aprii la finestra e mi sedetti. In un angolo della scrivania c’era una scatola piena di penne. Avevano pensato proprio a tutto. Ne presi una, aprii il quadernone e cominciai a scrivere.”
Regina di fiori e di perle
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