Ricordi di giocattoli
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
Più che la scontata nostalgia per i tempi che furono e per la giovinezza andata, c’è tanta poesia in questa antologia dedicata ai giocattoli.
Ventiquattro storie che hanno come veri protagonisti altrettanti oggetti del desiderio: un cavallo a dondolo, la casa delle bambole, il fortino delle giubbe blu, una bicicletta da cross, un triciclo, un cane di pezza, un’autopompa dei vigili del fuoco, un pugilatore di gomma, un pinocchio di legno, il classico orsetto di peluche… e su tutti trionfa la fantasia, forse il gioco andato più in disuso.
I videogame, l’elettronica, i giocattoli Made in Cina “usa e getta”, in effetti, hanno finito col ridimensionare, fino ad umiliarla, proprio la magia che i più piccoli di qualche generazione fa cercavano con trepidazione scartando le scatole dei regali: una molla che spingesse a viaggiare, a immaginare, a fantasticare.
Non sono tutte storie vere. In alcune il giocattolo è evidentemente solo un pretesto per navigare nel mare dei ricordi (il telefono duplex, le maglie in terital, le serie tv più popolari all’epoca) oppure per affrontare qualche tema sociale, od ancora per liberare la penna nei territori del fantasy e noir. Poco importa. In questa raccolta ci sono molte belle storie che vale la pena leggere.
Come quella di Kadell, sfortunato tamburino di latta che vede scorrere inesorabilmente i suoi anni senza riuscire a meritarsi una famiglia che lo adotti. Oppure quella della piccola Rita e della sua bacchetta fatata, con cui vorrebbe realizzare il miracolo di ridare al suo amato nonnino la vista. Il cane di pezza Beethoven che, spettatore privilegiato, assiste alla crescita della sua piccola proprietaria attraverso l’adolescenza e il suo diventare donna. Il risvolto amaro di una scorribanda nei boschi in bicicletta.
Giochi che passano di padre in figlio, come un testimone dai poteri nascosti o ancora giocattoli che, per il caso della vita, finiscono col supplire alla mancanza di un genitore.
Storie romantiche, appassionate, di grande amore… anche se non sempre a lieto fine.
Perdersi troppo nel mondo della fantasia – come ci hanno insegnato i nostri genitori (“Non camminare sempre col naso all’insù!”) - può essere causa di piccoli e grandi incidenti: un ginocchio sbucciato, una rovinosa caduta da un albero, fino alla ben più pericolosa caduta da una finestra, o la perdita di un amico.
Pagine intriganti e scorrevoli (parliamo di racconti brevi), in cui non è difficile immedesimarsi. Anche se nella rassegna a cui hanno contribuito questi ventiquattro autori (Alexia Bianchini, Luca Fadda, Federica Gnomo – a cui appartiene l’idea del libro e tutto il lavoro che ha portato alla sua realizzazione – Lucia Guida, Riccardo Rossiello, Maurizio Spreghini e tanti altri) mancano stranamente molti protagonisti importanti:
- il pallone, elemento aggregatore di intere generazioni;
- il trenino elettrico, con i suoi piccoli capostazione;
- i giochi da tavolo, spesso un divertimento alternativo nei giorni di pioggia;
- il teatrino dei burattini (forse un po’ borghese?),
- la pista elettrica delle macchinine,
- le scatole di costruzioni
- i giochi più poveri, come quelli da strada (la corsa dei tappi di bottiglia, campana, il salto della corda, la sfida con le biglie di vetro…).
Chissà, magari potrebbero fornire ottimo materiale per un secondo volume, purché, naturalmente, questo sia già premiato dal successo che merita, cosa che ci auguriamo, non solo per le belle emozioni che trasmettono questi scritti, ma anche perché gli introiti derivati dalla vendita della raccolta saranno devoluti all’Associazione Veronica Sacchi, che si occupa di alleviare la permanenza in ospedale dei piccolo pazienti oncologici.
Completano questa rassegna particolare una breve intervista a Luciano Dreoni, titolare di uno dei 14 negozi di giocattoli tra i più suggestivi al mondo e la "Dichiarazione sull’Importanza Vitale del giocattolo" (un decalogo per il diritto del bambino al gioco sicuro) di Assogiocattoli.
- Per l’acquisto: fedegnomo@gmail.com.
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