Ridi sempre
- Autore: Ivana Sica
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
“La case felici sono costruite con mattoni di pazienza” (Harold E. Kohn)
Potremmo riassumere così la vita di Lucia e Melo, madre e figlio che il destino ha messo insieme in una serie di difficoltà, tutte brillantemente superate.
L’ultima è la conoscenza del padre di Melo, il quale se ne era andato molti anni prima lasciando Lucia in preda allo sconforto.
Sullo sfondo il passaggio all’adolescenza di Melo, la sua vita di ragazzino spensierato, le amicizie, i nonni ma soprattutto la sua terra. La stessa che lo ha visto crescere e affrontare le sfide.
“Ridi sempre” (Edizioni Artestampa, 2014, pp. 144) è la storia di un intreccio familiare complicato in cui una madre si mischia a una compagna, figli di padri diversi si incontrano, amori che spariscono e riaffiorano, rapporti difficili. Ogni capitolo ha un titolo e spesso una pagina bianca, perché a volte ci si deve fermare.
Tutto è scandito dai paesaggi del cielo, dallo spettacolo lunare, dalle brezza di mare e dalle onde. Il mare diventa quasi un tutt’uno con le lore vite, assiste a gioie e dolori, partecipa commosso, protegge Melo fino alla sua ultima disavventura di bambino inerme.
Melo ha dodici anni, una brava madre e dei nonni meravigliosi. Adriano, suo padre, tenta di sfondare nello spettacolo, incurante di Lucia e della storia d’amore che li aveva visti protagonisti da giovani. Nel frattempo si è rifatto una vita al Nord, con una compagna snob e lanciata in carriera e una figlia acquisita, anche ella con gli stessi tratti della madre. Adriano è lontano da Lucia, dal Sud e da quel mondo fatto di cose semplici. Ma sa che prima o poi dovrà fare i conti anche con questo.
Lucia, scottata da quella delusione, ha deciso di dedicare la sua vita solo a Melo e al suo lavoro, forse con il rimpianto di aver preferito Adriano al corteggiamento di un uomo dolce e affettuoso come Nicola, figlio di papà del paese ma ora stimato medico in trasferta negli Stati Uniti.
Arriva l’estate, le famiglie tornano al Sud per le vacanze, le due “lontane” famiglie di Melo si mescolano inaspettatamente, inaspettatamente il passato si mescola al presente e getta le basi per il loro futuro.
Melo trascorre la sua ultima estate da bambino spensierato e ovattato dalla protezione di Lucia, ci sono le difficoltà, si cresce, ci si rapporta al mondo adulto guardandolo con occhi nuovi. Vive sulla sua pelle il dolore della perdita e la gioia di un legame ritrovato, il sentimento, ansie e preoccupazioni di sua madre.
Nei primi mesi di caldo Adriano ancora egoisticamente preso da sé decide di domare quella sua figliastra ribelle con la compagnia di Melo, che vede per la prima volta proprio adesso.
È l’inizio di una serie di vicende che costringono a fare i conti con la vita.
Lucia, consapevole dell’importanza del genitore nella vita di Melo, glielo affida, ignara di quanto Adriano non sia per nulla cambiato, incapace di gestire una famiglia, pieno di debiti da gioco, forse un po’ immaturo e soprattutto con nessuno di quei sogni tanto ambiti, realizzati.
Ma “Ridi sempre” è la frase che Adriano rivolge al figlio quando finalmente ha imparato a conoscerlo e un po’ ad amarlo.
Ridi sempre alle difficoltà della vita.
Ridi sempre di quel padre assente ed egoista che sono stato.
Ridi sempre di quello che hai passato a causa mia.
Adriano riacquista finalmente coscienza e sentimento paterno.
Le vicende dei personaggi si susseguono incalzanti, l’autrice li tratteggia fino in fondo, in maniera delicata, non lasciandoli mai al margine della descrizione. Tutti hanno una storia, una particolarità, un caratteristica.
Lucia è la più delicata, la più fragile, la vera donna che emerge dalla storia.
Tipicamente del Sud, tipicamente semplice, tipicamente sulla bocca di tutti.
Stretta nella morsa di Bellavista, quel suo paesello un po’ pettegolo ma caldissimo e accogliente, si trova faccia a faccia con Susy, compagna di Adriano. Due donne opposte e contrapposte, due stili di vita, due temperamenti diversi. Entrambe però, come per la natura di ogni donna, sono destinate a fare scelte importanti e definitive.
La storia si chiude con risvolti a sorpresa, in un lieto fine a metà..
Adriano non è cambiato ma il mondo attorno a lui sì.
È il punto di approdo. Quando si fa il bilancio di una vita e ci si ferma per riflettere sull’avvenire, su ciò che è stato giusto fare e su ciò che sarà giusto fare d’ora in poi.
È il momento in cui ’autrice riannoda i fili dell’esistenza di tutti i suoi personaggi rimettendo ogni cosa al loro posto. Prima di tutto Melo che apre e chiude il racconto con il riflesso del mare.
Il racconto del suo rapporto simbiotico con la natura, della sua innocenza a volte turbata, dello sguardo incantato di bambino cullato dai sapori della propria terra, che un altro luogo certo non gli darebbe, perché nulla è come quel venticello che ti sfiora la pelle del viso.
È il racconto dell’unica cosa bella che gli ha regalato suo padre, la voglia di ridere sempre... e di sorridere il più possibile.
Ridi sempre
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