Rivoli e il suo duca: André Masséna
- Autore: Luca Gandini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Interessante il testo storico di Luca Gandini dal titolo Rivoli e il suo duca: André Masséna. Dalle pendici del Monte Baldo a Mantova l’ascesa del figlio prediletto della Vittoria (272 pagine, 18 euro), pubblicato dall’Editoriale Sometti in questo 2022, con la prefazione di Giancarlo Volpato e illustrato con immagini anche a colori.
Nel 1769, alla nascita di Napoleone nella famiglia Buonaparte, la Corsica era diventata francese solo da un anno. Nizza resterà savoiarda per un secolo ancora, dopo la nascita di Andrea Masséna. È curioso che la storia della Francia repubblicana post giacobina sia stata scritta da un corso e un italiano, nella breve ma sanguinosa età napoleonica. Militari di mestiere l’uno e l’altro, hanno condotto alla vittoria le armate della Rivoluzione, del Direttorio, del Consolato e infine del primo Impero.
Bonaparte considerava il generale nizzardo “il figlio prediletto della Vittoria”, apprezzava la sua indefettibile convinzione di strappare sempre il successo, sfruttava la sua natura di combattente spietato minacciando “altrimenti vi toccherà Massèna” agli avversari indecisi nell’accedere alla resa o a un patto. Ma mentre il giovane di Ajaccio aveva studiato da cadetto nelle scuole militari, Andrè era salito dalla gavetta, soldato semplice nel 1775.
Al duca di Rivoli, il rivolese Luca Gandini ha dedicato un’opera accurata, allestita con grande riguardo dalla casa editrice mantovana Sometti. Insieme, hanno voluto rendere omaggio al vissuto umano e militare del generale rivelatosi tanto abile nel plateau de Rivolì. Con “somma attenzione” hanno approfondito, commentato e corredato di tantissime immagini e riproduzioni di quadri, stampe e cartine gli eventi nel Veronese. Combattimenti a cavallo del 1800 hanno lasciato il segno nelle terre intorno all’Adige, Caldiero, Colognola, Legnago, Magnano, dove francesi e austriaci si sono affrontati e massacrati ripetutamente, prima e dopo le due principali battaglie veronesi: Arcole nel novembre 1796, Rivoli nel gennaio 1797.
Andrea Massena era nato a Nizza il 6 maggio 1758, nella modesta famiglia di un commerciante di vini. Presto orfano di padre e dopo un periodo per mare, si arruolò a diciassette anni in un Reggimento reale italiano al servizio della corona capetingia. Solo allora apprese a leggere e scrivere in francese. L’intelligenza e le innate doti militari gli permisero di ascendere al grado di aiutante, nel 1784, ma non oltre: nella Francia pre-rivoluzionaria il rango di ufficiale era prerogativa dei nobili. Questo lo demotivò dal restare in divisa: dopo 14 anni di servizio decise di congedarsi nel 1789, per riprendere la via delle armi dopo la Rivoluzione, quando gli eserciti d’Europa minacciavano la Repubblica giacobina. Scalati rapidamente i gradi nella milizia, ottenne il comando dei volontari di Antibes. Sotto la sua guida, il Battaglione del Var tenne a bada gli austriaci ai confini, si distinse e venne assorbito nell’esercito regolare.
Ottenne il comando di una Brigata dell’Armata d’Italia dal 1793 e avviò cosi la sua salda relazione militare con il nostro Paese. Il giovane Bonaparte ebbe subito modo di apprezzarlo, quando assunse il comando dell’Armée, nel 1796. Lo considerava il suo miglior generale, di talento superiore, grande abilità, straordinario sangue freddo e carisma. Insieme, collezionarono una sequenza di vittorie straordinarie.
Si racconta che nello studiare la strategia sul plateau veronese, il condottiero corso abbia deciso d’inviare un messaggio d’incoraggiamento al collega Masséna. Ca irà (Andrà bene, Ndr) la risposta dell’imminente campione del campo di battaglia di Rivoli.
André Masséna era dotato di un fisico instancabile, forgiato dalle innumerevoli campagne di guerra. Coraggioso, portato istintivamente al comando, manteneva il controllo nelle situazioni difficili, non disperava mai nella vittoria e attendeva gli errori del nemico per sfruttarli. Abile e autorevole, dotato di acume tattico non comune, esercitava uno straordinario ascendente sui subordinati, fieri di essere al suo comando. Volpato fa notare ch’è stato tra i pochi grandi comandanti di tutti i tempi ad avere riscosso elogi dagli avversari e ottenuto il raro onore delle armi.
Tra il 1792 e il tramonto di Bonaparte a Waterloo, poté vantare un numero impressionante di imprese militari, tra le pagine più gloriose per la Francia, i successi leggendari a Rivoli, Zurigo, Genova, Essling, Wagram. Tanti i riconoscimenti nella sua carriera: maresciallo di Francia, principe di Essling e duca di Rivoli. Quando nel marzo 1808 Napoleone volle concedere il titolo di duca a quindici generali che si erano maggiormente distinti, ritenne di legare Masséna al ricordo di una vittoria significativa per entrambi.
Luca Gandini, nato a Bussolengo nel 1969, agente di assicurazione, vive a Rivoli Veronese. È laureato in economia e commercio e coltiva da sempre la passione per la storia. Ha pubblicato nel 2019 Rivoli. Storia di un monumento un monumento nella storia e nel 2021 un saggio dedicato al generale degli Alpini ed eroe di guerra Girolamo Busolli. È coautore del libro Gaium di Rivoli Veronese: l’impronta nei secoli tra santi, imperatori, prelati e vicende storiche, edito nel 2018.
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