Roma degli scrittori di Giorgio Biferali

“Roma degli scrittori” (Artemide 2015, introduzione e cura di Giorgio Biferali, postfazione di Filippo La Porta) è un libro edito nella Collana Proteo della Casa Editrice romana, che parla della Città Eterna e di alcuni scrittori (Calvino, Gadda, Landolfi, Levi, Malerba, Manganelli, Moravia, Pasolini), che hanno “tentato di esaurirla” con le loro parole.
Giorgio Biferali scrive che Italo Calvino (1923-1985) “fa la sua comparsa” in città nel 1954 per poi tornarci con la moglie Chichita dieci anni più tardi e rimanendo solo tre anni. Lo scrittore sarebbe tornato di nuovo a Roma nel 1980 e qui sarebbe rimasto a vivere nella casa di Piazza di Campo Marzio, in pieno centro storico. L’autore del romanzo fantastico “Il cavaliere inesistente” in un’intervista del 1980 definiva Roma una città molto simpatica.

“La cosa che mi piace sono i supplì, gli arancini di riso, la varietà di panini imbottiti”.

Calvino specificava che nonostante la metropoli rendesse nervosi e impazienti, in compenso elargiva quei conforti che “ti permettono di sopravvivere”. Tutto quello che pensa di Roma, lo scrittore lo scriverà nel suo ultimo romanzo, “Palomar” (1983) dove Calvino attraverso il suo alter ego, intende limitarsi a quello che vede. Nel libro Palomar l’autore osserva la città dall’alto del suo terrazzo.

“La forma vera della vita è in questo sali e scendi di tetti”.

Paolo Di Paolo illustra un romano veramente speciale, Alberto Moravia (1907-1990). Il celebre scrittore era nato in via Sgambati, nel quartiere Pinciano in una palazzina color biscotto, di fronte a Villa Borghese, dove il bambino Alberto andava a giocare. Moravia definiva la Capitale provinciale, non raffinata e si riteneva indifferente verso il centro monumentale. Lo spirito con cui Moravia descrive la sua città è lo stesso dei personaggi dei suoi romanzi i quali, abitando da sempre nell’Urbe vi sono sprofondati. Certamente affacciandosi dalle finestre della sua ultima abitazione sul Lungotevere della Vittoria, Alberto non poteva che rimanere incantato dalla suggestiva vista che aveva. Sandra Petrignani ricorda ai suoi innumerevoli ammiratori i luoghi amati e frequentati dallo scrittore romano.

“Caro lettore, questo libro è stato scritto soprattutto per te.”

Nell’Introduzione al volume Biferali specifica che

“è stato possibile dialogare con questi scrittori, vederli passeggiare per le strade di Roma, incontrarli per caso in un caffè del centro, osservarli mentre allungano il passo per tornare a casa, perché hanno lasciato un libro in sospeso”.

Otto straordinari autori dalle diverse personalità con le loro menti acute e occhi sempre vigili osservano la Città Eterna, catturandone l’atmosfera e l’aria che vi si respira, riversando nelle loro pagine il loro rapporto con essa. Ogni capitolo contiene un’interessante scheda riguardante la storia della strada o del quartiere dove viveva lo scrittore preso in esame. Inoltre un apparato iconografico artistico a cura di Tiziano Tancredi arricchisce il libro in cui è possibile ammirare sei quadri, dove i pittori “lasciano emergere in filigrana un ritratto variegato di Roma”: ora metafisico, ora vivace, ora “velata da un manto aureo”. Tra questi, “Veduta di Palazzo Altieri” (1946) di Carlo Levi (1902-1975), scrittore, artista figurativo, uomo politico e intellettuale fra i più sensibili del secolo scorso. Levi, dal suo studio di pittore presso Piazza del Gesù, nel rione Pigna, dominava l’incomparabile panorama romano.

“Tutta la città si apriva davanti a me, in una successione infinita di tetti, di terrazze, di finestre, di cupole”.

Infine, per il lettore è l’occasione di leggere o riprendere in mano i testi dove la Capitale, con stupefacente bellezza e con i suoi difetti, è l’indiscussa protagonista.

“Roma si distende intorno a me, come anch’essa fosse disegnata nel vuoto, ma tuttavia ha un forte potere consolatorio: e io mi immergo nei suoi rumori senza così sentire le mie note stonate”. Pier Paolo Pasolini (1922-1975)