Saffo, la ragazza di Lesbo
- Autore: Silvia Romani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2022
C’è chi dice che un esercito di cavalieri, di fanti, una parata di navi sia la cosa più bella sulla terra nera, io ciò che si ama.
Così si apre un celebre frammento di Saffo (fr 16). “Ciò”, un monosillabo, un pronome che non ha alcuna pretesa di declinazione di sesso o di genere, che racconta solo tutto quel che c’è da sapere sul modo in cui ci si amava nell’antichità greca.
D’altra parte la leggenda di questa straordinaria ragazza di Lesbo si nutre, anche, delle lacune dei suoi versi e allora è stata nei secoli una direttrice di collegio o una consumata esperta dell’arte del piacere, capace di amare solo le sue compagne. S’è trasformata in eterosessuale in cui Ovidio l’ha portata in cima a una scogliera bianca, a Leucade nelle sue Eroidi (la XV) e l’ha spinta a tuffarsi dalla rupe in mare.
È diventata poi "lesbica" intercettando un mood dispregiativo che, forse, non apparteneva agli antichi, ma anche trasformandosi in un’artista totemica capace d’ispirare e d’incoraggiare generazioni di donne scrittrici.
Nel primo capitolo del libro di Silvia Romani, Saffo, la ragazza di Lesbo (Einaudi, 2022), intitolato "Il mito all’orizzonte" si trovano riferimenti non convenzionali alla guerra di Troia e ai suoi miti.
Segni di un libro diverso dai soliti dedicati alla figura di Saffo sono i cenni sull’astronomo danese Tycho Brahe che nel novembre del 1572 individua nella nostra galassia, nella costellazione di Cassiopea, una supernova, ossia di un astro di incredibile lucentezza.
La supernova di Tycho, nel marzo del 1574, scompare alla vista dell’occhio umano per non fare più ritorno.
Anche le spiagge dell’isola di Lesbo che ai giorni nostri si sono trasformate in grandi campi di prigionia, con persone provenienti da diversi paesi dell’Asia e dell’Africa, sono qualcosa di non consueto.
A pagina 62 è riportato uno degli "scherzi epigrammatici" cui Leopardi dà il titolo "L’impazienza" a una sua lettura dell’ode delle Pleiadi:
Oscuro è il ciel: nell’onde
La luna già s’asconde,
E in seno al mar le Pleiadi
Già discendevano van.
È mezzanotte, e l’ora
Passa frattanto, e sola
Qui sulle piume ancora
Voglio ed attendo invan.
Il componimento fa pendant con il notturno metafisico del Frammento 34:
Le stelle intorno alla bella luna
nascondono il loro volto lucente
quando al colmo risplende
sulla terra tutta
...
d’argento.
Alla pagina 158 del libro di Silvia Romani si dà conto di una bella iniziativa realizzata in Norvegia:
Nel 2014 la Norvegia ha inaugurato un bel progetto che intreccia il destino dei libri a quello degli alberi. Future Library è il nome di questo esperimento poetico ideato dall’artista scozzese Katie Paterson, in cui la sopravvivenza di un libro viene affidata alla capacità di un albero di vivere ben oltre i tempi medi del mercato editoriale.
Infine corre l’obbligo di segnalare, secondo i desideri dell’autrice, che la sua traduzione dei testi saffici è condotta a partire dal testo stabilito da C. Neri Saffo. Testimonianze e frammenti. Introduzione, testo critico, traduzione e commento, De Gruyter Berlin (Boston 2021, su cui si basa anche la numerazione.
Saffo, la ragazza di Lesbo
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