Samsara
- Autore: Tommaso Bianchi
- Genere: Religioni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
La parola sanscrita samsara nella filosofia induista indica il ciclo di nascita, morte e rinascita a cui l’anima umana è sottoposta perché possa raggiungere la perfezione, da sempre predestinata nell’eternità. Il concetto è rappresentato graficamente da una ruota. La reincarnazione è la credenza che dà senso a questa visione del mondo, su cui ci induce a meditare il bel romanzo di Tommaso Bianchi, intitolato appunto Samsara (LibertàEdizioni, 2015, p. 270).
Il pensiero va all’aforisma di Nietzsche: "diventa ciò che sei", ripreso da Pindaro che aggiunge: "dopo averlo compreso". Le citazioni sono opportune, perché mostrano le affinità e le corrispondenze esistenti tra filosofia orientale e occidentale, e anche Tommaso Bianchi si propone di abbracciare la conoscenza in modo onnicomprensivo, veramente ecumenico e universale. Egli unisce la grande tradizione dell’Est e dell’Ovest in un affresco di ampio respiro, mostrando notevoli conoscenze a livello storico, ma anche e soprattutto in campo spirituale.
Il libro possiede un innegabile fascino e conquista quella fetta di lettori che nella letteratura cercano non soltanto l’appagamento estetico, ma anche una risposta alle grandi domande della vita: perché siamo qui, perché il dolore, perché la morte. Viene mostrato un viaggio interiore che include anche lo spostamento nel tempo e nello spazio, attraverso epoche e millenni. Ha come personaggio centrale Christian Rosenkreuz, il misterioso fondatore della corrente esoterica dei Rosacroce.
La ricerca spirituale è affidata a un giovane nostro contemporaneo, Albino Meraviglia, il cui cognome scelto opportunamente dall’autore ricorda, con Aristotele, che il cammino dell’autocoscienza inizia con il meravigliarsi, spia della nostra attenzione. Albino ha conosciuto momenti di depressione, la noia leopardiana, il vuoto del non senso; ha trovato sollievo e appagamento negli studi esoterici, nel desiderio di indagare i risvolti occulti della Storia, come se gli eventi collettivi fossero uno specchio ingigantito del suo, del nostro percorso di conoscenza. È diventato così, a detta degli amici, "lo storico dell’impossibile". Fra gli intimi della sua cerchia che possono comprenderlo troviamo Gabriele, altro nome simbolo dell’annunciatore, un libraio antiquario, e Libero, nome che già dice tutto, un sensitivo dichiarato psicotico dalla neuropsichiatria, ma invece lucido portatore di messaggi dall’altro mondo. Gli amici condividono segreti e scorribande mentali nei mondi invisibili e viaggi in giro per l’Europa. Li seguiamo come se leggessimo un romanzo d’avventura, e di questo si tratta, ma di avventure che elevano l’anima e scoprono ragioni di vita.
Le vicende di Albino nel presente si intrecciano con quelle di Christian Rosenkreuz nel XIV secolo, fino a toccarsi. Infatti Albino, dopo l’incontro con una challenger (contattista di entità trapassate) a Dublino e con un maestro delle Rosacroce nella Selva Nera, riuscirà a mettersi in comunicazione telepatica con Christian per sventare piani loschi e complotti di chi attenta alla vita dell’umanità.
Altro protagonista centrale è un incunabolo, una quattrocentina di cui è venuto in possesso l’antiquario, scritta in latino e in gotico antico proprio dallo stesso Rosenkreuz, contenente profezie sul futuro prossimo venturo che vennero dettate dal martire de Molay, il templare arso al rogo, al suo confessore. Il libro preziosissimo viene conteso dalle forze del bene e del male.
Gli ingredienti della spy story esoterica ci sono dunque tutti. Ma al di là della trama avvincente, quello che conta è il percorso di crescita, dalle tenebre dell’ignoranza alla luce, come avviene in Siddharta di Hermann Hesse.
L’autore, oltre che studioso, è un maestro yoga, dunque conosce molto bene i passi da compiere con assiduità e costanza non soltanto per pulire la mente, svuotarla di pensieri, ma per far posto in noi a quella voce superiore "da dentro" che a un certo punto dell’ascesa diventa udibile senza l’uso dei sensi fisici, perché, ripete Bianchi, "quando il discepolo è pronto, il maestro appare". Preparazione all’evento decisivo è un processo di apprendimento comprendente lo studio degli archetipi, dei simboli contenuti nell’arte, specie nella pittura.
Anche Albino Meraviglia pratica lo yoga ogni mattina, ma ciò non basta, da solo, a creare lo strappo con la realtà abituale illusoria per accedere a quella che Carlos Castaneda ha chiamato "una realtà separata". Occorre andare oltre l’hatha yoga, oltre la pratica delle posizioni e delle respirazione, fino alle vette del dhyana yoga, sperimentare la concentrazione e poi la contemplazione di alte sfere, da cui attingere bellezza, verità, forza e la voce telepatica del maestro. Del maestro Rosenkreuz i due amici troveranno le spoglie mortali, incorruttibili. Da quel momento in poi accade il meraviglioso. E tutto succede a vantaggio dell’umanità, della pace, della comprensione di ogni tradizione e per l’abbraccio mistico tra i popoli.
Queste pagine sono un inno contro la guerra. Suoneranno forse ostiche per gli impreparati, ma vale la pena citare almeno una pagina del libro, che svela la natura di immagini fantastiche. Esse sono interazione con il nostro corpo di energia, la vera realtà che sorregge il corpo fisico:
"Mi introdusse alla scienza dei Nomi di Dio – specificando che io personalmente non ne avrei avuto bisogno, ma che era appannaggio di alcuni dei Fratelli – ed alla scienza dei numeri: «Non è un caso che l’ebraismo parli di 72 Nomi di Dio e l’indusimo di 72.000 nadi». Snocciolò tutte le corrispondenze possibili tra i sette giorni della creazione ebraico-cristiana ed i sette chakra spiegandomi come la creazione e tutta la narrazione contenuta nella Bibbia possa essere letta come un manuale di anatomia e fisiologia e come anche essa, se letta ed interpretata correttamente, offra il segreto dell’immortalità. Mettendomi in guardia però sul fatto che, se i sette sigilli che vengono aperti nell’Apocalisse rappresentano i sette chakra del corpo eterico umano, tale obiettivo non è del tutto privo di rischi. Ancora mi spiegò l’unità delle religioni tramite la comparazione di realtà fondamentali quali il prana, la quintessenza, il ki ed i rapporti tra shakti e shekinah e si diffuse su identità e differenze dei voli mistici narrati dalle tradizioni delle tre religioni abramitiche – il carro del profeta Ezechiele, il mi’rāj di Muhammad, il pellegrino cherubico di Angelo Silesio –, dagli immortali taoisti e nel raggiungimento del kaivalya. Mi fece un corso accelerato sulle meraviglie della religione buddhista. A volte mi girava la testa e allora il Maestro pazientemente si fermava e indirizzava la mia attenzione a realtà più concrete."
Per chiarezza: nadi in sanscrito significa canali e in essi scorre l’energia detta prana; kaivalya significa liberazione dal ciclo delle nascite; shakti è la potenza dell’energia, personificata sempre come dea; chakra è ruota punto vorticoso di energia; shekina in ebraico è femminile e indica ugualmente l’energia personificata, la presenza immanente di Dio; Mi’rāj in arabo significa ascesa al cielo.
Come tutto si equivale magnificamente...
L’illuminazione estatica è possibile solamente in uno stato di fiducia e di abbandono, affidamento di sé, dell’io fenomenico apparente, al Sé (il Sé di cui Jung ha detto, sperimentato in tutto l’arco della sua esistenza), il Divino che attende il nostro risveglio con la pazienza della compassione. Occorre aver abbandonato l’egoismo, nel libro rappresentato da poteri occulti di sfrenato attaccamento materiale.
Del romanzo non va svelato l’epilogo, ma si può dire che nel finale a favore del bene interviene la potenza liberatoria di Metraton, l’arcangelo presso il trono di Dio, evocato in un rito collettivo da 72 eletti, fra i quali si trova Libero.
Il testo rende attuale e intramontabile la massima scritta sul frontone del tempio di Delfi: "Conosci te stesso". La successiva sottoscritta, che viene spesso dimenticata, recitava: "Chi non ha le mani pure non si avvicini".
Samsara
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