Scia di morte. L’ultimo viaggio del Lusitania
- Autore: Erik Larson
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2015
Il giornalista e saggista americano Erik Larson, già autore del fortunato “Il giardino delle bestie”, sempre con Neri Pozza pubblica ora un avvincente reportage su un avvenimento drammatico, l’affondamento del transatlantico Lusitania, avvenuto poco fuori del porto di Liverpool nel maggio 1915. Questo episodio, che nei libri di storia in uso nelle scuole viene generalmente indicato come una delle cause dell’intervento degli Stati Uniti nella Prima guerra mondiale, viene spesso liquidato con un paio di righe. Larson invece ricostruisce minuziosamente lo scenario internazionale che fa da cornice ad un evento, l’affondamento di una nave che trasportava quasi duemila persone, tra passeggeri e uomini dell’equipaggio, da parte di un piccolo sommergibile tedesco, l’U-boot 20 della Marina tedesca, alla guida del tenente di vascello Schwieger, che con un solo siluro lanciato in modo fortunoso, riuscì nell’incredibile impresa di affondare il gioiello della Cunard, una nave lunga oltre 250 metri, fornita di quattro imponenti fumaioli, nel giro di appena 20 minuti.
Malgrado le fonti storiche accuratissime, le testimonianze precise, i documenti seri ed inoppugnabili, sembra di leggere un romanzo avvincente di cui si intuisce il tragico finale, ma che tuttavia tiene il lettore attaccato al libro fino alle ultime pagine. Il comandante Turner, Winston Churchill, il Presidente Woodrow Wilson, ambasciatori, ufficiali dei servizi segreti, grandi personalità del tempo fanno la loro comparsa nella narrazione insieme ai viaggiatori che comprarono il biglietto per quella traversata oceanica sulla cui sicurezza tutti giuravano: il comandante della nave, uomo di grande esperienza, aveva tuttavia a bordo personale raccogliticcio; la società Cunard per risparmiare carbone aveva imposto che la nave viaggiasse con solo tre caldaie in attività, delle quattro che possedeva. Il viaggio fu rallentato alla partenza da una serie di contrattempi e questo fu l’evento fatale per l’appuntamento con il destino. Il sommergibile tedesco a caccia di mercantili inglesi infatti era sulla via del ritorno quando si imbatté del tutto casualmente sulla rotta del Lusitania, giunto ormai quasi alla meta. Una splendida giornata di maggio, la nebbia appena diradatasi, un mare piatto furono le componenti fortunate che permisero all’implacabile giovane comandante tedesco di compiere un’impresa memorabile, malgrado le terrificanti conseguenze del suo gesto.
“Un istante dopo vide qualcosa che si muoveva attraverso la superficie piatta del mare , una scia evidente come se una mano invisibile tracciasse una riga con il gesso su una lavagna. Morton afferrò il suo megafono…..”Siluro in arrivo”…..”
Il racconto del naufragio ha qualcosa di epico nella sua drammaticità: all’inizio ci fu poco panico, piuttosto incredulità e certezza che la nave non sarebbe affondata; poi, con il passare dei minuti la scena cambiò radicalmente, le scialuppe non riuscivano a raggiungere l’acqua, gli uomini non erano abbastanza addestrati, moltissimi di loro erano morti nella stiva mentre preparavano lo sbarco dei numerosissimi bagagli e allora la disperazione dilagò fra le centinaia di passeggeri, donne e tanti bambini che non trovarono scampo: l’acqua gelida, appena tredici gradi, uccise anche sopravvissuti attaccati a zattere e relitti, e molti morirono per non aver indossato in modo corretto i giubbotti di salvataggio.
La Royal Navy non scortò la grande nave come ci si aspettava, anzi non furono mandati soccorsi tempestivi; il Servizio segreto britannico voleva l’intervento in guerra degli Stati Uniti e di fronte alle esitazioni del pavido presidente Wilson forse fu giocata la carta vincente: suscitare nell’opinione pubblica americana l’odio per la Marina tedesca, che uccideva con premeditazione inermi cittadini americani che pagavano per raggiungere l’Europa.
Il libro di Erik Larson, nel centenario della Grande guerra, offre uno spaccato insolito degli avvenimenti e una chiave di lettura originale: i retroscena della grande politica sempre ignorati dall’opinione pubblica vengono qui raccontati con dovizia di informazioni e una grande dose di umanità. Sembra di vedere camminare sui ponti del grande transatlantico bambini vestiti alla marinara, bambinaie che li accompagnano nei giochi, coppie che si conoscono e si piacciono, collezionisti d’arte che trasportano opere di enorme valore, una veggente dal nome insolito, Theodate, che sopravviverà al naufragio portandone per sempre il ricordo.
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
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