Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze di Charles Bukowski

Un racconto di Charles Bukowski è un’esperienza unica, un’esperienza da condividere, da assaporare come un buon vino d’annata. In questo caso, quindi, una raccolta di suoi racconti è un’ottima occasione per festeggiare, dico bene?

Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze (Feltrinelli, 2014, trad. S. Viciani) raccoglie storie che parlano di vita reale e di emozioni sincere, storie di persone comuni, come me e come voi; storie che non hanno bisogno del colpo di scena per rimanere dentro di noi per essere ricordate per tanto, tantissimo tempo.

Sesso, poesia, musica, cinismo, sole caldo e notti gelide scaldate da corpi magari bollenti ma, forse, in fondo vuoti. Verrebbe quasi da dire il solito repertorio di Buk.
Ce ne fossero, di repertori così…

Parole messe in fila da un cervello che le sputerà fuori senza censure, senza un ordine preciso, soltanto cariche di emozioni e verità; parole che ci porteranno in giro con loro e ci mostreranno la realtà che vedeva Bukowski con i suoi occhi, la realtà che viveva.

Per questo apprezziamo le opere di questo genio: sono reali e non cercano d’impressionare, semplicemente si raccontano per quello che sono.
Uno scrittore che dice la verità e un pubblico che la brama, la verità: una simbiosi perfetta che nemmeno la morte di questo geniale scrittore è riuscita a cancellare e questo la dice lunga.