Se Roma è fatta a scale
- Autore: Alessandro Mauro
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Se l’originalità è un valore, e io credo che lo sia, Alessandro Mauro, scrittore a tutto tondo di attualità, costume, cinema, in questo suo libro d’esordio ci regala qualcosa di veramente insolito: la Città dei Sette Colli, Roma, vista finalmente attraverso le sue numerosissime scalinate, scalinatelle, rampe, gradoni, gradinate, scalee, e via elencando, tipologie che rendono la capitale la città unica che i suoi cittadini e i suoi amministratori insipienti non sono riusciti ancora a disintegrare completamente, a cancellarne parti poco conosciute, appartate, talora addirittura ignote anche a chi a Roma è nato e abita da sempre.
Settantasei sono i capitoli in cui le diverse scalinate sono raccontate dall’autore che le ha visitate, salite, osservate, attraversando la città in lungo e in largo, non trascurando centro e periferia, monumenti celebri e luoghi appartati, in un salire e scendere che l’autore ha percorso spesso, contro ogni tradizione che dice che le tante salite non lo consentono, in bicicletta, perché sulle scale è l’unico posto di Roma dove non possono esserci le invadenti e onnipresenti automobili. “Se Roma è fatta a scale” non vuole essere una vera e propria guida, ma piuttosto una esplorazione di parti di città che sono per la maggior parte fuori dagli itinerari turistici e commerciali, dal traffico caotico, dal rumore assordante della metropoli.
Alessandro Mauro ha fatto dunque piccoli viaggi a costo zero, muovendosi per la città, raggiungendo luoghi poco accessibili, talvolta ha trovato le scalinate chiuse o troppo degradate, si è aiutato per la sua singolare esplorazione con Google Maps, ha raggiunto luoghi che tutti conosciamo da “sopra”, e raramente da “sotto”: tutti i romani conoscono Trinità dei Monti e la sua celebre scalinata, che porta dalla Spagna alla Francia, mentre sul suo lato si apre il museo della casa di Shelley, ma chi ricorda il verso di Cesare Pavese,
“L’odore della pietra e dell’aria mattutina”
chi si respira percorrendo i suoi 135 scalini?
Via della Lungara è in basso, mentre dal Lungotevere bisogna scendere una scala per raggiungere la porta del Carcere giudiziario di Regina Coeli, che ha a sua volta un gradino, che
“chi nun salisce quello nun è romano”
Il monumento a Giacomo Matteotti sul lungotevere, poco lontano dalla casa dalla quale fu rapito, ha dietro di sé due rampe simmetriche che scendono verso il fiume, quasi fossero le rampe che conducono a una reggia, ed invece là sotto c’è il fiume tempestoso, che trascina rami e avanzi della vita cittadina, mentre la metro corre in alto sul ponte Pietro Nenni, nell’unico punto all’aperto di tutta la linea.
Alto e basso, su e giù, la metafora della grande città che sprofonda e poi riaffiora, come testimoniano le rampe che portano all’isola Tiberina e, come raccontano le tante scalinate che mettono in comunicazione quartieri alti (penso ai Monti Parioli, Vigna Clara, Monteverde) con le parti più basse della città. La vista migliore del Colosseo si gode dalla scala della metro B, dice l’esploratore-scrittore, ed è meraviglioso salire allo Stadio Olimpico dalla curva Sud, da cui si spalanca un panorama completo, mentre la celebre scalinata che porta alla terrazza del Pincio
“è il tragitto di tanti , come dimostrano gradini di marmo consumati come tacchi di scarpe”.
Un libro prezioso per Romani curiosi, intelligente guida per novelli viaggiatori sensibili da Gran Tour, una scoperta di luoghi non ovvi, di cui abbiamo a Roma grande bisogno.
Se Roma è fatta a scale: Stanno alle strade come traverse però fatte di gradini (Scritti Traversi)
Amazon.it: 5,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Se Roma è fatta a scale
Lascia il tuo commento