Se i pesci guardassero le stelle di Luca Ammirati

“Se i pesci guardassero le stelle” (DeaPlaneta, 2019) è la storia di un giovane, Samuele, che lotta tutti i giorni con la precarietà, sia lavorativa che affettiva e affida al suo pesciolino rosso Galileo, detto Leo, i suoi sogni e le sue speranze.

Samuele non riesce ad uscire da una ragnatela di rassegnazione e di incertezza dovuta soprattutto ad un lavoro come reporter, precario e sottopagato, che non lo soddisfa pienamente. Le prospettive di svago che gli propone l’amico Jacopo per tirarlo su di morale, lo riconducono solo alla sua insoddisfazione. E le parole della sincera e ottimista amica Ilenia, ma soprattutto i suoi dolci, regalano solo un sollievo temporaneo che si spegne presto con il duro ritorno alla realtà.
Unico sfogo per il suo animo poetico è l’impegno come guida presso un osservatorio astronomico. È proprio in questo luogo a lui tanto caro che nella romantica notte di San Lorenzo conoscerà Emma, una ragazza della quale non riuscirà a sapere che il nome e la professione. L’incontro tra i due durerà solo poche ore, lasciando il dubbio a Samuele che sia stato soltanto un sogno, ma risveglierà il ragazzo dal suo torpore e gli darà il coraggio di guardare oltre le sue paure e i suoi dubbi.

L’ambientazione è reale e i luoghi sono descritti con una cura di particolari, in alcuni tratti quasi da guida turistica, che invogliano il lettore a scoprire quei luoghi. La storia si svolge tra Sanremo dove Samuele vive e lavora, sorridente cittadina di mare famosa per il Festival della canzone italiana e Perinaldo, incantevole paesino dell’entroterra ligure che ha dato i natali all’astronomo Giovanni Domenico Cassini, intitolandogli un osservatorio astronomico, meta turistica molto apprezzata. Tra la frenesia della città e la tranquillità di un poetico paesino che si accontenta di guardare le stelle, le parole che raccontano la vita e i pensieri di Samuele scorrono veloci, con leggerezza, ma lasciano un senso profondo: il coraggio di scegliere e a volte di saper rinunciare, ma soprattutto la forza di guardare sempre il cielo, per non abbandonare mai i propri sogni.
Il lettore si immedesima subito in Samuele, soffre e si arrabbia con lui, nel doversi adattare ad una vita che non trova la strada giusta. Ma la speranza, si sente, è dietro l’angolo, anzi… in una boccia di vetro. Perché guardare le stelle e continuare a sognare è concesso a tutti, anche ad un pesce rosso!