Se niente importa
- Autore: Jonathan Safran Foer
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Guanda
Perché mangiamo gli animali?
Questo saggio-inchiesta uscito nel 2010 scritto da Jonathan Safran Foer è un ottimo esempio di come si possa scrivere un qualcosa di impegnato, di serio e di – a dispetto del titolo - importante, cercando di non far fuggire il suo lettore, vegetariano o vegano in cerca di conferme o carnivoro convinto e duro a cuocere.
L’autore, per chi non lo conoscesse, è uno dei più famosi romanzieri americani. Ebreo, nato nel 1977, vive a New York ed è il marito di un’altra scrittrice americana, Nicole Krauss, con cui ha un figlio Sasha ed è proprio la nascita del primo figlio il “casus belli” di questo libro. L’autore vuole sapere cosa sia la carne e perché e come la sua scelta di non mangiarla influenzerà o giustificherà suo figlio a farlo o meno.
Safran Foer, infatti, ha alternato fin dall’adolescenza periodi di vegetarianismo più o meno radicale, senza una vera motivazione e, soprattutto, senza una vera conoscenza del che cosa significasse mangiare o non mangiare la carne.
Il vegetarianismo è un argomento scomodo da affrontare con se stessi e con gli altri, ci dimostra l’autore, e - tutto sommato - poco discusso anche nella sfera pubblica, ma leggendo Se niente importa si scoprirà come sia davvero un scelta di vita, di morte e di grande rilevanza sociale, economica, politica ed etica.
Come già fu per Ogni cosa è illuminata, il suo romanzo e successo d’esordio, anche qui la ricerca parte da una scelta personale, un dubbio, un oscuro presagio per poi allargarsi all’uso del cibo nella sua famiglia, in modo particolare, da quella nonna in fuga dall’Europa in guerra che si rifiutò di mangiare carne rispondendo che se niente importa non c’è niente da salvare, per poi allargarsi all’umanità in generale. Ed ecco allora che, con la sua solita educata curiosità, Safran Foer parte da se stesso, dalla storia della sua famiglia, dalle tradizioni del suo popolo per poi passare al paese in cui abita, gli USA, all’industria e al consumo di carne mondiale, con al centro della riflessione e dell’investigazione sempre gli animali. Perché questo è il punto (il titolo originale di questo saggio è infatti Eatings Animals).
Come più volte ci ricorda Safran Foer, non vuole fare proseliti, non cerca di convincere nessuno delle sue tesi - per altro delicatamente avanzate - ma è alla ricerca sul campo, alle interviste ai lavoratori degli stabilimenti industriali e a quelle delle fattorie a gestione familiare, è ai numeri impressionanti e alle voci degli attivisti della PETA che affida gran parte delle pagine intervallate da paginette in cui, a caratteri cubitali o con semplici trovate grafiche, ci sono chiaro e tondo alcune evidenze. Ad esempio: quanto è grande una gabbia standard per ovaiole? 4,32 decimetri quadrati, cioè due pagine del libro.
Meraviglioso, anche se ci sono descrizioni cruente dei mattatoi, ma questa è l’acqua come direbbe D. Foster Wallace.
Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?
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