Se tu fossi neve di Eleonora Sottili

“Le persone non sono quasi mai dove vorremmo che fossero, e di sicuro non ci stanno per il tempo che sarebbe necessario. Due minuti o per sempre, a seconda”.

E sapete perché le persone non si trovano quasi mai dove pensiamo o dove vorremmo? Perché sono come fiocchi di neve, ognuno diverso dall’altro eppure così eternamente simili.
Si muovono proprio come fiocchi di neve i protagonisti di Se tu fossi neve (Giunti, 2015, pp.184) di Eleonora Sottili, appassionata spettatrice e narratrice di belle storie da raccontare.
Esattamente come la storia che si va costruendo all’interno di questo romanzo, soffice come le nuvole e leggera come l’aria. Tre vite che si incrociano, tre destini che si intersecano, tre volti dai profili completamente differenti, accomunati dai medesimi segni di una realtà difficile da accettare, una realtà che mette alla prova, che scolpisce sul viso rughe di allegria ma anche di dolore.
Jason, Zadie e Alice: età diverse, provenienze differenti, tre mete da raggiungere. Mentre Jason è alla ricerca della Ragazza col Cappello da Fantino, che ha incontrato ormai due anni fa alla Grand Central Station di New York, durante uno dei famosi flash mob ideati da Charlie Todd, Zadie, dodicenne orfana che abita con la zia nello stesso condominio di Jason ed è diventata complice nell’ideazione del progetto di ritrovamento della Ragazza col Cappello, ha in mente un unico grande sogno: andare in spedizione al Polo Sud.
Tra una galletta, una barretta di cioccolato scuro e due chiacchiere sul pianerottolo di casa insieme a Jason, Zadie costruisce il suo mondo parallelo, quello che prevede un duro addestramento, in previsione della famosa missione tra i ghiacciai: ogni giorno si allena a rimanere immersa il più a lungo possibile nell’acqua gelida della vasca da bagno, tra cubetti di ghiaccio alla deriva, come fossero tanti piccoli iceberg.
Alice, invece, ha un vissuto completamente diverso e una storia tutta italiana alle spalle. È da poco arrivata a Manhattan a casa di Doug e Filippo, i suoi insostituibili amici gay, che hanno deciso di invitarla per farle una sorpresa: se vorrà Alice potrà essere la loro testimone di nozze. Per un sogno che si corona, uno che si infrange. Alice sta scappando dai suoi due fidanzati italiani, due gemelli omozigoti che l’hanno fatta innamorare e poi, traditi, l’hanno abbandonata, e dal suo capo, Robi Rosi, che vorrebbe licenziarla dalla società per cui Alice arrangia il doppiaggio per i dialoghi de I Simpson.
I destini, apparentemente opposti, di questi tre personaggi, si legheranno in modo imprevedibile, mentre fuori, in una New York tutta da scoprire, in una New York che è il

“posto più giusto per farsi passare la mancanza di qualcuno”

si scatena la Tempesta Perfetta.
Se tu fossi neve è il romanzo delle coincidenze, del futuro che avanza e che si trascina dietro le vite di chi lo abita. È il romanzo del Destino, che scompiglia i capelli di Alice, congela le dita di Jason mentre afferra la matita per disegnare i passanti che gli danno appuntamento negli incroci più frequentati delle vie di New York. È il Destino che riordina le emozioni sconquassate di Zadie, la ragazza coraggio che cerca il suo essere tra i ghiacciai del Polo Sud, con la speranza, magari, di trovare - cristallizzato, intatto - l’amore di due genitori che sono venuti a mancare troppo presto.
Ognuna di queste storie è una storia a sé, diversa perché differente è l’individuo che la abita. Come i fiocchi di neve che scendono dal cielo, così anche gli uomini conservano, nella loro apparente similitudine, un’unicità intrinseca nel loro modo di affrontare la vita: le modalità con cui Jason, Zadie e Alice fronteggeranno gli scherzi del destino, determineranno non solo la trasformazione della loro vita nel corso della stessa, ma modificheranno anche il momento dello schianto finale, quando il fiocco di neve cadrà a terra. Fiocchi di neve fatti di carne ed ossa, fiocchi così simili eppure dannatamente diversi. Fiocchi che si scontrano, mentre volteggiano nell’aria, in mezzo alla bufera.
Sarà proprio la Tempesta Perfetta a far vorticare furiosamente questa neve umana e, esattamente come il Destino, sarà proprio questa a mescolare le carte in tavola e a far sì che le tre vite in ballo si intersechino definitivamente.
Ma c’è qualcuno, all’interno di queste pagine, che sembra vestire i panni del burattinaio inviato sulla Terra per conto del dio coincidenza. Si tratta di Charlie Todd, l’ombra che si muove dietro le finestre dei palazzi della Grande Mela, che osserva il mondo e ne studia le mosse: è Charlie che organizza i flash mob a cui tutta la popolazione partecipa, ed è lui che ha deciso di “congelare” i passanti della Grand Central Station due anni fa. È lui che ha congelato, mentre era di spalle a Jason, la Ragazza col Cappello da Fantino, è lui che ha congelato l’emozione dell’addio mentre accresceva il desiderio dell’attesa.
Charlie Todd muove i suoi burattini facendoli volteggiare in un assurdo circo costruito all’interno della realtà: di memoria quasi felliniana, come uno degli istrionici personaggi di Giulietta degli spiriti, Charlie diventa voce fuori campo, un Mangiafuoco che è anche regista del nulla e che si diverte ad aiutare la Sorte a scompaginare i fili delle vite altrui.

Eleonora Sottili con Se tu fossi neve si fa portavoce di battaglie personali, quelle che ognuno dei protagonisti del romanzo intraprende e conclude. Con una scrittura dolce e affascinante, che non perde di vista il gusto acerbo e scattante della moderna New York, ma che tuttavia resta ben salda alla tenerezza delle emozioni pure, la Sottili si rivela autrice che sa parlare al cuore, cantastorie della contemporaneità e della solidità dei sentimenti.