Senza rimorso di Luigi Guicciardi

Un gruppo di (belle) persone. Un giugno afoso, in quel di Modena.
Come sempre, se conoscete lo “splendido” clima della pianura padana.
Finestre spalancate, ventilatori e condizionatori che ronzano imperterriti, profumo di grigliate. Questo lo sfondo di Senza rimorso.
Una storia che parte in una canonica, un gruppo di persone riunite per organizzare la sagra di settembre. Persone simili, all’apparenza, persone che in realtà non potrebbero essere più differenti.

Un’infermiera, un notaio, un preside, uno scrittore… Queste le differenze sul piano professionale. Ma io intendevo altre differenze, differenze che scoprirete nel corso della storia. La serata, forse complice il caldo, giunge abbastanza in fretta alla conclusione e tutti se ne vanno.
Tutti tranne lo scrittore, che ha bisogno di parlare col prete. Di confessarsi.
Forse un presagio, forse sentiva il pericolo corrergli lungo la schiena, comunque la notte stessa lo scrittore muore. Il Commissario Cataldo sarà chiamato a investigare e capirà subito d’esser finito in un nido di vespe.
Una vittima e… tanti carnefici? Sì, perché in quel piccolo angolo di mondo tutti hanno qualcosa da nascondere. Tutti, nessuno escluso.
E scava scava, ciò che affiorerà in superficie sconvolgerà la vita di Cataldo e di tutte le persone rimaste di quella combriccola Quella ancora vive...

Luigi Guicciardi torna con una nuova avventura del commissario Cataldo e lo fa in grande stile.
Una storia all’apparenza banale si diramerà in molteplici direzioni, scaraventandoci in una sinestesia incontrollabile ma piacevole.
Un libro da divorare in un sol boccone, lasciandoci trasportare dagli eventi che si susseguiranno senza sosta. Un ottimo esempio di giallo.