Le sfide di Apollo. La torre di Nerone di Rick Riordan

Le sfide di Apollo. La torre di Nerone (Mondadori, 2020, trad. L. Melosi e L. Baldinucci) è il volume conclusivo della pentalogia scritta dallo statunitense Rick Riordan e che vede come protagonista l’ex dio Apollo.

“Sospettavo che neppure Jason Grace lo avrebbe voluto. Quando mi aveva detto di ricordare com’era “essere umani”, intendeva che avrei dovuto costruire sul dolore e sulla tragedia, che avrei dovuto superarli, trarne insegnamento. Una cosa che gli dei non facevano mai. Noi ci lamentavamo e basta.
Essere umani significa andare avanti, adattarsi, credere nella propria capacità di migliorare le cose. È l’unica via per fare in modo che il dolore e il sacrificio abbiano un senso. Incontrai lo sguardo di Rachel. «Mi fido di te. Aggiusterò le cose. O morirò cercando di farlo.»”

Lester-Apollo è arrivato al capitolo conclusivo della sua “avventura/punizione”: dovrà fronteggiare due dei peggiori esseri mai vissuti sul pianeta e che sono noti sotto il nome di Nerone e Pitone. L’obiettivo iniziale, recuperare l’immortalità, è ormai poco più di un dettaglio se paragonato al pericolo rappresentato dalla sua nemesi e dall’ex imperatore. Apollo ha ormai imparato a convivere con la sua natura mortale e a mettere in discussione la natura divina con cui hai convissuto in precedenza.
Raggiungere il Campo Mezzosangue si rivelerà ben arduo per Lester e Meg, ma ancor più arduo sarà abbandonarlo per lanciarsi in mezzo ai tanti pericoli che li attendono.

Nel miglior stile di Riordan, non mancano nuovi e vecchi compagni. Ritroviamo, infatti, Nico Di Angelo, Will Solace, Rachel Dare tra le vecchie conoscenze e nuovi volti come Luguselwa e i “trogloditi”. Tra fughe rocambolesche e intuizioni insperate Apollo e Meg attraverseranno insieme ai loro alleati viaggi sottoterra, inganni, profezie e pericoli, il tutto per sconfiggere quella che è la vera minaccia e il rischio che riesca a plasmare il futuro a proprio piacimento.

Rick Riordan, colpendo dritto al cuore dei fan, conclude il romanzo con un tocco agrodolce consentendo non solo ad Apollo ma al lettore stesso di dare un ultimo saluto a quelli che sono stati i compagni di tante avventure. Un nuovo cerchio si chiude.