Il labirinto di fuoco. Le sfide di Apollo di Rick Riordan

Il labirinto di fuoco. Le sfide di Apollo (Mondadori, 2018, trad. L. Melosi e L. Baldinucci) è il terzo capitolo della saga di cui è autore Rick Riordan e che ha come protagonista l’ex dio del sole, della musica, del… beh di molte altre cose. Stiamo parlando proprio di Apollo, ora divenuto Lester Papadopoulos.

"Mi trovavo sotto una tettoia di fortuna, un telo di plastica azzurro montato su una collina affacciata sul deserto. Il sole stava tramontando, Meg dormiva rannicchiata accanto ame, con una mano posata sul mio polso. Un gesto tenero, suppongo, se non avessi saputo dove erano state le sue dita. (Un indizio: dalle parti del naso.)"

Elemento protagonista di questo romanzo è il fuoco, e più precisamente quella strana forza della natura che ha innalzato le temperature e continuare a scatenare incendi nel territorio di Los Angeles. A pagarne lo scotto è soprattutto la natura che tenta invano di resistere a un attacco senza precedenti. L’obiettivo di Apollo, Meg e Grover è di liberare un nuovo oracolo ma nessuno di loro può restare indifferente dinnanzi allo spettacolo che gli si presenta dinnanzi. E se tutto questo fosse il risultato di un macabro piano ingegnato dal terzo imperatore?

In questo terzo volume assistiamo alla crescita del protagonista. Apollo conserva il pizzico di egoismo proprio di un dio, ma inizia ad assegnare un maggior valore a chi gli è accanto. Ciò renderà ancora più difficile affrontare gli eventi che il destino sembra avere in serbo per lui. Meg sarà una compagna fondamentale per alleviare il senso di colpa per non essere riuscito a proteggere il mondo e chi gli è caro da un male così grande.

Anche in questo terzo volume della saga si ha il ritorno di vecchi amici, personaggi “presi a prestito” dalle altre saghe dell’autore. Incontreremo, oltre Grover, anche il Coach Hedge, Mellie, Piper, Jason e Leo. Nonostante i tanti personaggi, vecchi e nuovi, ottimo è l’equilibrio tra gli stessi così che nessuno tenda a prevalere o addirittura porre in secondo piano i protagonisti.

Con il solito stile ironico e incalzante, Riordan catapulta il lettore in una nuova avventura lasciando da parte i finali felici a cui aveva da sempre abituato il lettore per mostrare, con estremo tatto, una realtà che sa essere dura e colpire dritta al cuore.