Sharaz-De. Le mille e una notte
- Autore: Sergio Toppi
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“Le mille e una notte” viene dalla terra di mezzo dei senza autore. Discende dritto dall’altrove dei sogni di tutti e nessuno. Dal senso atavico del meraviglioso, dalla stupefazione, dal realismo magico collettivi . È il racconto (di racconti) archetipico per eccellenza. La Persia diventa un non-luogo risalente al principio, all’alba dell’uomo. “Le mille e una notte” è un testo gravido di suggestioni perturbanti. Nelle sue maglie, col tempo e nel tempo, sono finiti scrittori del fantastico come E. A. Poe, Thèophile Gautier, e persino Joseph Roth.
Il fumettista Sergio Toppi c’è finito su istigazione di Oreste del Buono, diversi anni fa: lo convinse a porre la matita al servizio di Sharazād e i suoi incantamenti. Ne è venuto fuori “Sharaz-De. Le mille e una notte”: un capolavoro. Un fumetto d’autore che adesso le edizioni NPE rimandano in libreria. Tavole e strisce belle da togliere il fiato. Fulgide da catturare l’attenzione del lettore e non lasciarla andare più. “Le mille e una notte” di Sergio Toppi sono un paradigma di malia, reale e fantastico fratti e ricomposti di continuo. Piani ravvicinati su spade, animali, rocce, volti di demoni, maghi, facce severe di regine e di re. Tratti finissimi e serrati come trame d’incanto. Sharaz-De è l’archetipo che si fa immagine in sé. Rivelata allo sguardo di ciascuno, senza traduzioni né tema di smentita. Elegante. Poderosa. Omerica. Abbacinante. Pura. Come sottolinea Matteo Stefanelli nell’incipit della sua sontuosa introduzione al volume (Leggende e visioni per tenere il pensiero sospeso):
“Sharaz-De è una raccolta di “storie antiche e singolari” ispirate a Le mille e una notte, di leggende medievali, di lezioni sull’umanità esemplari e quasi ancestrali, e di immagini enigmatiche. Immagini disegnate che sembrano arrivate a noi attraversando lo spaziotempo, o che in un qualche altroquando desiderano condurci. Disegni talvolta oscuri come labirinti, talaltra abbaglianti come fulmini in grado di ravvivare gli sguardi atrofizzati dalle più ordinarie consuetudini visive”.
Appunto. È il senso di quasi-vertigine ciò che sorprende al cospetto delle tavole di Sergio Toppi. Come trovarsi dinnanzi a epifanie ignote seppure, in qualche modo familiari, in quanto intrinseche al piano trasversale dell’inconscio – un falco parlante, una gazzella dalle corna d’oro, uno sguardo oscuro che colpisce di traverso, la lama del boia, le “grida delle pietre calcinate” che rendono pazzi i viandanti -. In altre parole: “Le mille e una notte” sono il crocevia che Sergio Toppi aspettava per virare in direzione di una geografia (anche umana) altra, sospesa, mitica, primigenia. La realtà inquadrata attraverso il focus della fantasia più inconsueta. Quella che più sgomenta e irretisce. Quella che fa di un fumetto para-letteratura, in ogni senso.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sharaz-De. Le mille e una notte
Lascia il tuo commento