Shatter me di Tahereh Mafi

Ricomporre un puzzle non è mai stato così complicato. Ce lo racconta il primo volume della saga Shatter me (Fanucci, 2022, trad. di Laura Mastroddi) di Tahereh Mafi che ci proietta in un mondo distopico e inquietante.

Juliette ha diciassette anni e un superpotere. Perlomeno così lo chiameremmo noi. Lei lo chiama “maledizione”.
Cosa fa questo potere misterioso? Semplice: Juliette può uccidere chiunque semplicemente toccandolo. Chiamatela scossa, morte istantanea, fate voi.
Ciò che può sembrare affascinante per qualcuno può risultare terribile per altri.
Immaginate di avere davanti a voi la persona amata e, se la toccate, questa muore. O comunque potrebbe farsi male. Molto male. Angosciante a dir poco.
Juliette, a causa di questo suo potere, verrà rinchiusa in un manicomio per ordine della Restaurazione, il movimento che ha preso il comando di quello che noi ora faticheremmo a chiamare mondo. Il potere aiuterà a salvarlo, dicono loro. A molti però non sembrerà affatto così.
Ma torniamo alla nostra protagonista e al suo isolamento forzato.
La reclusione di Juliette nel manicomio dura da ben 264 giorni, dopotutto tanto tempo in completo isolamento è inumano, potrebbe uccidere chiunque.
E forse lei aspetta solo che la signora con la falce venga a prenderla, finché all’improvviso le assegnano un compagno di cella. Punizione? Tortura? Premio?
Non lo sa e non ci vuole nemmeno pensare.
Adam, questo il nome dell’ospite inatteso, è in realtà un suo vecchio compagno di scuola. Perché mai è lì? Cosa vuole da lei?
In teoria nulla però, si sa, quando si passa il tempo con una persona s’impara a conoscerla veramente. O forse no…

La scrittrice americana Tahereh Mafi ci porta in un mondo distopico distante (speriamo) dal nostro. Uno scenario inquietante che però non faticheremo a immaginare, o forse sarà lui a impossessarsi di noi?
In fondo quando una storia funziona non ci fermiamo a pensare chi abbia preso chi, semplicemente la viviamo e ce la godiamo.
Anche se qui il godimento sarà poco, troppo spesso il dolore prenderà il sopravvento nelle grigie giornate dei protagonisti.
Protagonisti magnificamente definiti che sentiremo come vecchi amici che ci tendono la mano, chiedendo quell’aiuto che tante volte abbiamo chiesto a nostra volta.
Aggiungete dialoghi taglienti come lame di rasoio (arrugginite) ed ecco che avete un’idea di ciò che vi attende.
O forse no, perché queste pagine nascondono tante sorprese.
Alcune piacevoli, altre meno. A voi il piacere di scoprirle.