

Shit!
- Autore: Diego Perucci Sandro Fracasso
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Un testo originalissimo, una scrittura rabbiosa e al tempo stesso emozionale, capace di mescolare la propria storia individuale con la storia collettiva; le vicende di un outsider, un duro, in un racconto che si ama da subito. Shit! (Scatole Parlanti, 2023), il seguito di Radical? Shit! (Scatole Parlanti, 2021), è un road movie mancato, la cronaca scomposta di un fallimento, un rischioso ritorno, scrive nella sua nota critica Augusto Davide Lanzetti. Nella spirale echiana, teoria elaborata da Umberto Eco, di non luoghi e non identità dichiarate false ma incredibilmente realistiche, i protagonisti vagano afflitti da bisogni concreti eludendo le loro generalità sociali.
Gli autori sono sempre Diego Perucci, nato a Brescia, docente nelle scuole medie e superiori, che vive e lavora tra la città natale e la provincia di Siena, e Sandro Fracasso, di origine veneta, ideatore e direttore artistico del Festival delle Farfalle.
Glauco Orsi, il nostro protagonista, un ex militare durante gli anni di piombo, era fermo con il suo camper sulla spiaggia, anche se lo aveva comprato pensando alle Alpi. La terra ai confini del mare era differente, “un confine bastardo”. E all’orizzonte il mare che ha sempre ispirato poeti e scrittori, un luogo per innamorati e perditempo.
E come tutti i terroni sono finito al mare.
Non sopportava il freddo, la sua barba non era folta anche dopo l’attesa di anni come quella di suo zio. Di notte si svegliava per il vento insistente che penetrava tra le guarnizioni delle finestre, era proprio in una notte come quella che i pensieri e i ricordi gli affollavano la mente: perché non aveva ascoltato gli ordini ricevuti anziché viverli come noiosi. “Perché obbedire è tanto facile quanto disobbedire?”.
Sarà stato il freddo della notte in una città non sua, ma cosa poteva farsene di quei ricordi che aveva già sepolto? Ora il suo corpo era diverso, due buchi in più nella cintura e non si vedeva neanche così vecchio e neppure si sentiva morto. Indossava ancora i suoi jeans neri, il dolcevita nero, i Ray-Ban neri e il giubbotto di pelle nera. Aveva lasciato tutto alle spalle, anche il suo ombrello a casa dell’ex moglie.
Cosa è cambiato? Perché adesso me la cavo con una crosta di parmigiano al posto di mezzo chilo di pasta?
Avrebbe avuto voglia di vedere ragazzi che fumavano di nascosto, degli affari degli altri, ma aveva da vivere, da solo, un inverno nel quale si è infilato senza curarsene. Quante volte aveva dovuto ascoltare coloro che arrivavano in centrale per giustificarsi dopo una multa!
Ma il destino è la direzione di uno sputo; tutto scompare sul rasoio tra futuro e memoria; a volte tocca sopravvivere per tenersi integri, altre basta un cambio di prospettiva.
Era così da sempre, si è inseguiti quando si scappa, si è inseguiti quando si viene presi, e addio libertà: ma è davvero libero chi fugge? Quanta vita aveva sciupata Glauco, e cosa continuava ancora a desiderare; si è sempre poveri di certezze e di approdi quando si è lontano da casa. “Come è silenziosa una vita senza lavoro, silenziosa e vuota”. Aveva smesso di credere nel suo Sud e rimpiangeva il Nord che lo aveva catalogato inavvicinabile. Se fosse rimasto nell’Arma sarebbe già morto.
Sono io che non funziono più. Non ho più lutti cui potermi aggrappare, non un dolore che sia sulla porta di qualcun altro, da poter compatire.
Non vorrebbe più sentire ma ancora ascolta, non vorrebbe più vedere ma i suoi occhi vedono.
Shit!, scrivono gli autori alla fine, sembra essere più un cervellotico esercizio di stile che un atto doveroso di estrema analisi. Sì, è vero, una cruda e dolce analisi, frustrazione e malessere che rendono il romanzo unico e originale, con il realismo tragico di un protagonista imperfetto e amabile con il suo sogno arenato sulla spiaggia come il suo camper. Da leggere!

Shit!
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