Shocking Life
- Autore: Elsa Schiaparelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2016
Il cosiddetto Made in Italy, espressione coniata per la moda italiana del Pret à Porter negli anni Ottanta del secolo scorso, ha grandi precedenti che questo libro, l’autobiografia scritta prevalentemente in prima persona da Elsa Schiaparelli, ci racconta con una freschezza ed una spontaneità, coniugata con intelligente ironia, con le parole della stessa protagonista di una vita davvero specialissima.
L’aristocratica Elsa, nata a Roma nel 1890, in piena Belle Epoque, proviene da una famiglia colta: padre professore universitario, il fratello del padre, il famoso astronomo Giovanni Schiaparelli, direttore del centro astronomico di Brera, in casa libri, cultura, ambiente di grande raffinatezza e vaste frequentazioni: la bambina Schiap, così si chiamerà lungo tutta la narrazione della sua vita, è vivace e decisamente anticonformista, suscitando le ire del padre, severissimo, che non riesce a tenere a freno la ragazzina piena di curiosità e di desideri di vivere intensamente e di viaggiare; infatti contro la volontà dei genitori, dopo aver frequentato le più diverse scuole e collegi, dopo esserne stata allontanata per il comportamento poco corretto agli occhi dei severi educatori, decide di accettare un posto di bambinaia a Londra. Farà tappa a Parigi, e lì comincia la sua vita sociale fatta di feste, balli, incontri, che la proietteranno nel jet set internazionale, cosa che le permetterà di affermarsi come stilista di moda, intelligente e innovativa, originale e controcorrente, in un mestiere che, a parte la celebre Coco Chanel, escludeva le donne. Schiap diverrà una grande imprenditrice, saprà trasformare alcune intuizioni sul corpo delle donne in una vera e propria industria della moda, della cosmesi, del gusto per oggetti originali e mai visti prima: golf fatti a mano con grandi fiocchi, abiti da gran sera per donne ricchissime, cappelli stravaganti, sciarpe, foulard e camicette fatte con stoffe ricavate dalle pagine dei giornali, profumi dalla elegante confezione, biancheria intima raffinata e semplice, adatta alle donne attive e pronte a lanciarsi nella competizione, gonne pantaloni, cappelli di maglia facilmente imitabili, e infine la creazione originale di un colore che diventerà di gran moda: il rosa shocking, da lei stessa immaginato come tinta davvero dirompente e che diventerà una sorta di firma delle sue straordinarie collezioni.
“Sentiva che i vestiti dovevano essere architettonici: il corpo non va mai dimenticato e bisogna usarlo come si usa la struttura in un edificio. La stravaganza di linee e dettagli o un qualunque effetto asimmetrico devono sempre avere una stretta relazione con questa struttura. Più il corpo è rispettato, più vitalità acquista l’abito.”
L’attivismo straordinario di questa apripista si svolge in mezzo ad una vita personale e sentimentale a dir poco frenetica: in Inghilterra accetta di sposarsi, e con il marito si trasferisce a New York: lei è incinta, e il marito l’abbandona con la piccola Gogo, una bambina difficile, cresciuta senza padre e con una madre che faceva i primi passi per affermarsi nel lavoro e che presto si ammalerà di “paralisi infantile”, così si chiama la poliomielite nella lingua di Elsa Schiaparelli. Insomma una vita complicata, che attraversa due guerre mondiali e i rivolgimenti politici e sociali dell’intera prima parte del Novecento: tuttavia lei riesce ad esprimere il suo gusto per le cose belle, per gli acquisti di oggetti che compongono il suo ambiente di lavoro e di rappresentanza rimanendo sempre se stessa, ovunque si trovi ad apparecchiare tavole elegantissime per i suoi tanti e diversi amici:
“Pochi riescono a trattenere espressioni di stupore quando, una volta aperta la porta, si trovano davanti piatti e tovaglie che sembrano d’oro. In realtà, i piatti sono di vermeil di epoca vittoriana e il servizio di porcellana è stato acquistato scorrazzando per la campagna inglese. Schiap li ha scovati nei negozi di antiquariato che ama tanto. I bicchieri sono di colori e forme diversi e le tovaglie gialle e rosa sono state ricamate d’oro dalle donne beduine in Tunisia”
Elsa Schiaparelli, naturalizzata francese con atelier celebre a Place Vendome, di fronte al Ritz e di fianco a Cartier, diverrà un mito fino agli anni Cinquanta, non rinunciando mai alla sua identità italiana, raggiungendo la Tunisia dove comprerà casa, ad Hammamet, luogo culto che avrà celebri continuatori, e teorizzando che la moda poteva essere uno straordinario mezzo di propaganda politica in momenti difficili: durante l’occupazione della Francia da parte dei nazisti lei continuerà a battersi per rendere le donne francesi eleganti malgrado le ristrettezze causate dalla guerra:
“L’opporre la grazia femminile alla crudeltà, all’odio ottenne risultati maggiori che non gli spettacoli e i libri”
Schiap durante la sua lunga vita incontra i personaggi più celebri del secolo scorso, da Marlene Dietrich a Greta Garbo, da Chaplin ad Orson Welles, da Roosevelt a Cocteau, Dalì, Jouvet, Mae West, Katharine Hepburn, e viaggia in tutto il mondo, curiosa e coraggiosa, incapace di fermarsi e di interrompere le sue frenetiche attività, magari di beneficenza quando le era impossibile muoversi come creatrice di oggetti e imprenditrice in un mondo in veloce trasformazione.
“Un abito non può essere appeso alla parete come un quadro. Un abito non ha una vita sua se non viene indossato”
Una filosofia del vestire, dell’arredare, del decorare, dell’abbellire che hanno fatto di questa donna una icona, tanto che il grande museo newyorkese, il MoMA, le ha dedicato nel 2012 una mostra insieme all’altro grande marchio italiano, Prada. Il libro che Donzelli pubblica raccoglie tutto questo ricco patrimonio di eventi e di riflessioni, di ricordi e di profezie, che la grande protagonista firma nel 1954, ben prima della sua morte, nel 1973.
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