Sibilla nel cappello
- Autore: Luisa Mattia
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Non è la prima volta che Luisa Mattia lavora insieme agli alunni e agli insegnanti di una scuola, in questo caso la scuola è l’Istituto Comprensivo “Maestre Pie Filippini” di via Mazzatinti a Roma, per scrivere, correggere, illustrare un libro ad Alta Leggibilità, con delle caratteristiche, cioè, descritte sul retro della copertina, che rendono il prodotto accessibile e agevole alla lettura anche dei ragazzi con specifici problemi, come i dislessici.
Primo prerequisito: una bella storia. E tale è quella di una ragazzina che viene spedita per una settimana nel paese della nonna per studiare durante la vacanze estive: lì non c’è nulla di divertente, né la tv, né internet, né connessione per il cellulare. Tè con i biscotti invece del succo di fragola, silenzio, un laghetto con poche barche, una noiosissima quiete. La ragazzina sta già per disperarsi, affacciata alla finestra sul porticciolo, sorvegliata a vista dalla nonna, ma ecco comparire una serie di personaggi: due ragazzini suoi coetanei, uno riccio, l’altro con i capelli rossi, caratteristica che lei predilige, che si inseguono sul bordo del laghetto, inginocchiandosi sul bordo dell’acqua, e poi uno strano uomo che indossa tre cappelli, uno sopra l’altro, e che, malgrado indossi calzini e sandali, non esita ad immergere i piedi nell’acqua battendoli e producendo una fitta schiuma… Cosa c’è nell’acqua che attrae? “Ma che cercate tutti quanti?” chiede la ragazzina che dice a Tito, il tipo coi capelli rossi, di chiamarsi Rosanna, anche se è il nome di una compagna smorfiosa alla quale in quel momento vorrebbe assomigliare. Quello che attrae l’attenzione di tutti è un grosso pesce gatto, di forse cento anni, che si chiama Sibilla, a cui il riccetto, Mimmo, dà una caccia forsennata, con trappole che gli permettano finalmente di catturare la preda, che verrà cucinata per tutti i turisti nella trattoria di suo padre.
Il posto che sembrava noioso diventa improvvisamente un luogo di straordinarie avventure, anche notturne, che coinvolgono l’uomo con i tre cappelli, Gigi il Matto, i ragazzi, schierati in due fazioni: catturare Sibilla, per cucinarla con la salsa di pomodoro, salvare Sibilla restituendola al suo ambiente naturale.
La ragazzina, che ha cambiato il suo nome, chiamandosi prima Federica, poi Rosanna e Michela, potrà nell’ultima pagina della storia dichiarare il suo vero nome ed appropriarsi convinta della propria identità. E’ cresciuta in pochi giorni e sa cosa vuole davvero.
Sibilla, il pesce-gatto, appare una metafora: rappresenta la natura, il rispetto che le si deve e che si impara quando qualcuno vuole violentarla.
La storia è raccontata da Luisa Mattia con la consueta leggerezza e con la grande capacità di porsi in sintonia con il linguaggio e la sensibilità dei preadolescenti, senza mai cadere nel moralismo degli adulti ma non passando mai sopra i valori “non negoziabili”.
Le illustrazioni di Andrea Mongia, tutte giocate sulle sfumature del grigio in tutte le possibili tonalità e combinazioni, restituiscono il clima nel quale la ragazzina teme di deprimersi, forzatamente allontanata dal chiasso delle spiagge e dalla rumorosa presenza incessante del web, ma la loro efficacia comunicativa si sposa bene con i caratteri tipografici volutamente semplici e le lunghe pause fra i periodi: per insegnare a leggere è un prodotto davvero azzeccato!
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