Sigismondo e Isotta
- Autore: Maria Cristina Maselli
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2018
“Una storia d’amore” è il sottotitolo del volume “Sigismondo e Isotta” (Piemme, 2018) romanzo d’esordio dell’autrice televisiva e scrittrice Maria Cristina Maselli, incentrato sulla figura di Sigismondo Pandolfo Malatesta (Brescia, 19 giugno 1417 - Rimini, 9 ottobre 1468) signore di Rimini e Fano, coniugato con Polissena Sforza (Fermo, 1428 - Rimini, giugno 1449) ma innamorato di Isotta degli Atti (Rimini, 1432 circa - 9 luglio 1474).
“Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l’anima”.
Un verso di una poesia di Ada Merlini è lo splendido esergo di questo romanzo storico, che racconta le vicende di un amore destinato a essere impossibile e sfuggente, durato un’intera vita.
“Quella mattina erano in ritardo. La governante aveva messo bruscamente a sedere Isotta sul tavolo della sala da pranzo, per poterle infilare più facilmente le scarpe di cuoio marrone. Il tempo di farle indossare la mantella rossa di lana grezza, ed erano già in strada”.
Rimini, anno del Signore 1437. Una bambina di cinque anni e la sua governante, quasi una madre per lei, perché suo padre era rimasto vedovo alla sua nascita, camminavano lungo una strada solitaria quando un suono attutito di zoccoli aveva attirato l’attenzione di Isotta. Il sole illuminava un’imponente figura a cavallo, la bimba era rimasta catturata all’istante da questa visione, un cavaliere interamente rivestito dal metallo dell’armatura. Solo il capo dell’uomo era scoperto mentre l’elmo era legato saldamente alla sella, Isotta finora non aveva mai visto un soldato in completa tenuta militare. Questa figura così abbagliante apparteneva a un giovane di circa vent’anni, il quale, mentre passava accanto alla bambina e alla donna, fece attenzione che la lama della lunga e pesante spada agganciata all’armatura non le ferisse. Il ragazzo si era sentito addosso gli occhi vividi e curiosi di quella bimba, che lo guardava con stupore e, dopo i difficili giorni passati sul campo di battaglia, gli era sembrato di trovare ristoro in quell’immagine d’innocenza e di candore.
“I loro sguardi s’incontrarono e per alcuni istanti non riuscirono ad andare altrove”.
Dopo che il cavaliere aveva superato le due passanti, Isotta si era lamentata con Cornelia, la sua governante.
“Voglio seguirlo, non voglio passeggiare con voi! Voglio vedere dove va il principe. È lui, vero, il principe Pandulfino?”.
Pandulfino, ovvero Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini e Fano, considerato dai suoi contemporanei come uno dei più audaci condottieri militari. Grande patrono delle arti, mente sveglia, spregiudicato in guerra, Malatesta portò a Rimini, capitale del suo Stato, un considerevole gruppo di artisti e letterati tra i più autorevoli della penisola. Uno di questi fu Piero della Francesca, che ritrasse il signore di Rimini e Fano nel celebre dipinto, datato 1451 circa, conservato nel Museo del Louvre di Parigi.
“È accaduto tutto velocemente e per caso. Ma forse il caso non esiste, era tutto scritto”.
In queste pagine la brava autrice Maria Cristina Maselli attraverso lettere, citazioni, frasi, o versi originali, ricostruisce una grande storia d’amore con l’intento di impedire che sia dimenticata. Sigismondo preso d’incantamento da Isotta degli Atti, figlia di Francesco degli Atti ricco e nobile mercante di lane e cambiatore, bella, fascinosa e intelligente. Un amore che fu più che una passione, capace di sfidare tutto e tutti.
“Sigismondo e Isotta riposano nel Tempio Malatestiano di Rimini, sotto lo sguardo attento di statue mute e quello distratto di vivi inconsapevoli”.
Sigismondo e Isotta. Una storia d'amore
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