Sotto gli occhi dell’Agnello
- Autore: Roberto Calasso
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2022
Roberto Calasso, che ha fondato Adelphi, ci ha fatto conoscere i “libri unici” che mai avremmo potuto leggere.
Solo un lettore superficiale può dire che Adelphi sono soprattutto i romanzi di Simenon senza citare Maigret, oppure tutti i libri di Milan Kundera, scrittore scomparso di recente, trascurando altri grandi autori.
Con la malattia e l’invecchiamento, Roberto Calasso scrive per aforismi che ricordano il suo amato e odiato Emil Cioran.
Sfogliando le pagine di questo piccolo libro Sotto gli occhi dell’Agnello (Adelphi, 2022) la prima cosa che chi scrive ha pensato è: "Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace".
I credenti sanno che l’Agnello di Dio è Gesù, per la sua mansuetudine e il candore e il sangue dell’Agnello aveva salvato i figli di Israele in Egitto al passaggio dell’angelo sterminatore.
Ma Calasso pensa all’uomo secolare, ai milioni e milioni di uomini ora e qui e scrive:
Gesù è il migliore, anche se molto gli manca; Buddha è il grande tecnico, che non risolve; Lao Tzu scompare e non è sicuro che si riveda; Zeus regna, finché non appare un Figlio più forte di lui che prenderà il suo posto; Siva è il processo di ciò che accade è si duplica in Krishna, quindi in Visnu e Brahmā; Jahvè è l’unico a pensare che l’esistenza sia un peccatum, da riscattare in giorno; Allah ha molti pregiudizi; l’uomo secolare non sa cosa pensare.
Il nuovo millennio direbbe a Calasso che si parla solo di uomini, di fedeli. In tempi recenti lo studioso avrebbe dovuto passare il breve tempo che aveva a spiegare che era più agevole scrivere poche righe, dando per scontato che “uomini” è una parola bivalente per intendere uomo /donna.
Un ruolo cruciale nell’interpretazione del simbolismo dell’agnello lo ha L’altare di Gand (dipinto enorme dei fratelli van Eyck, iniziò nel 1426 e finito nel 1432 per la Cattedrale di Gand) che raffigura un agnello in primo piano con un buco nel petto, dal quale esce sangue che viene raccolto in una coppa mentre lui ci guarda con stupore e meraviglia. In realtà dall’immagine non si capisce molto, ma Calasso dà una sua interpretazione:
L’Agnello è già ferito. Il sangue sgorga dal suo petto in una coppa che poggia su un panno bianco, e il panno bianco copre un cassone. Che cosa c’è dentro il cassone? Chi ha ferito l’Agnello? Nessuno lo ha detto.
Gli aforismi di Roberto Calasso sono densi e pieni di interpretazioni. Da uomo secolare, questo aforisma ricorda l’inizio di un film di Alfred Hitchcock dal titolo Nodo alla gola, dove viene chiuso in un cassone un ragazzo dell’alta borghesia newyorchese, forse solo ferito gravemente, e lasciato morire.
Ma questa è solo una delle spiegazioni, come se Calasso si divertisse dell’ignoranza di noi persone comuni che hanno solo avvicinato un film a un punto interrogativo di difficilissima soluzione.
Più si va avanti e più è difficile capire "Il potere della preghiera" tra i cattolici-cristiani; e Roberto Calasso sente il bisogno di citare altre voci colte e abbastanza precise. La studiosa Simone Weil, ad esempio, scrive anche lei di mistica e della figura dell’Agnello:
L’ Agnello è in qualche modo sgozzato in cielo, prima di esserlo sulla terra. Chi lo sgozza?" È la domanda ultima della cristianità - e non ha trovato risposta.
Roberto Calasso con la casa editrice Adelphi ha spaziato su tutto lo scibile umano, ma non voleva che alcuni suoi libri diventassero una guerra tra le grandi religioni sulla terra. Non stava bene, avrebbe screditato tutto quello che aveva fatto con Adelphi, ovvero un lavoro immane.
In realtà, grazie a questo libro, scopriamo un lettore attentissimo della Bibbia, dei Vangeli, attento al buddismo e all’induismo e lettore del Corano.
Ma che alla fine ritorna sempre al cristianesimo:
L’agnello per la prima volta venne nominato da Giovanni Battista, quando vide Gesù che camminava verso di lui. Ecce agnus Dei qui tollit peccatum mundi. Parole che dicono l’essenziale. Ma che cosa accade tra quel momento e L’Apocalisse? Sappiamo solo che, un altro giorno, Giovanni Battista si trovava con due suoi discepoli e, osservando Gesù che camminava, sentì il bisogno di ripetere: Ecce agnus Dei. Nulla di più. I due seguirono Gesù il quale non li conosceva. Si voltò e disse cosa volete?
E nell’ultima parte che parla dell’Apocalisse, Calasso si spinge oltre, dicendo che “L’Apocalisse è l’autodistruzione del Cristianesimo”.
Libro di grande interesse che mostra come il laico Calasso, negli ultimi anni della sua vita, si interessò quasi esclusivamente di testi sacri.
Sotto gli occhi dell'Agnello
Amazon.it: 12,35 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sotto gli occhi dell’Agnello
Lascia il tuo commento