Storia di due donne e di uno specchio
- Autore: Edoardo Zambelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Laurana
- Anno di pubblicazione: 2018
Questo romanzo di Edoardo Zambelli, al suo secondo libro, ha un inizio notevole che ci trascina in un gioco di specchi. C’è un Narratore che a volte delega al personaggio principale, Marta, di scrivere in prima persona.
La difficoltà è relativa, dal momento che Storia di due donne e di uno specchio (Laurana editore, 2018) è un libro dove si muovono poche persone. Marta torna casa come E.T. dopo essere stata fuori per lavoro e trova il padre molto ammalato che dorme. Lei si fa raccontare tutte le novità da Valentina, la badante romena che è ospite fissa anche per le notti.
La giovane donna è perseguitata dal compagno della badante, Stefan, che gira spesso per casa, quando non lavora, e la guarda in modo losco, tra desiderio e curiosità. O forse è solo la bassa autostima che ha di sé, Marta, che perde occasioni lavorative una dietro l’altra. A volte è sollevata, ma si sente anche una carogna. Il padre sta così male che non ha neanche modo di chiedere alla figlia come mai una in gamba come lei faccia collezione di "licenziamenti “.
In un bar, per caso, conosce Alessandra, che Marta chiama “Lei” per tutto il tempo. Anche se è una estranea, Marta, grazie anche alle birre bevute, si confida per dirle che di parte della sua giovinezza e oltre, un lungo periodo, lei non ricorda nulla, nemmeno dei genitori, né della scuola, niente.
C’è quest’uomo, Ethan, che la guarda, si avvicina come se volesse dire qualcosa, e lei sta impazzendo perché il viso di quell’uomo le è familiare, ma non riesce a capire chi era nella sua vita.
La dolcezza che scatenano questi ricordi fa sì che le due donne iniziano a baciarsi, ma stupite di sé stesse. La fragilità delle loro vite diventa desiderio di stringere qualcuno. Quindi questo momento così intimo perché nessuna delle due dice, che stai facendo, smettila, le porta verso il sesso perché è l’unica cosa che Marta riesce a decodificare, l’abbraccio, l’intimità.
Dopo soli tre giorni da quando si sono conosciute è Marta che va a bussare a casa di Ethan. Quello che l’uomo le dice non viene svelato perché sembra la conclusione del libro; ma non è così.
L’autore rimette in moto i due nomi in un’altra situazione come se fossimo in un film di David Lynch, anche se il demone letterario sembra essere Borges.
In questa seconda parte del libro, Marta va ancora a scuola, al liceo, la sua amica del cuore è Claudia, mentre la madre è Alessandra, che ha cinquanta anni, ma ne dimostra meno, perché è bellissima e tutti si girano al suo passaggio. La vita è scandita come in tutte le famiglie in cui c’è una adolescente liceale e una madre single che deve lavorare per vivere.
Claudia, l’amica del liceo vuole sbarazzarsi il più presto possibile delle abitudini che la fanno ancora ragazzina. È intenzionata a trovare un ragazzo per farci sesso, le piace ubriacarsi alle feste, tutte cose da fare di nascosto. Ma Marta non le rivela che lei un ragazzo che fa al caso suo lo ha già trovato ed è un vicino di casa.
Una curiosità di Zambelli narratore è che si attarda con Marta nella sua passione per i pianeti.
Infatti l’autore scrive:
A un certo punto la ragazza si era fermata, perché aveva visto passare sullo schermo diverse immagini fatte col computer che mostravano pezzi di satelliti, di pannelli solari, di sonde che orbitavano attorno alla Terra, veloci come proiettili in alcune immagini, in altre fermi e lentissimi, e la voce fuori campo parlava di spazzatura spaziale. Per molto tempo c’era stato un fermo immagine che faceva vedere la Terra da un punto lontano ed era come ricoperta di piccoli puntini bianchi, che sembravano stelle, ma erano i detriti, e a quella vista le era venuto una specie di solitudine, un grande freddo, tanto che per un attimo aveva dimenticato il sudore, l’estate e si era guardata attorno in cerca di una coperta. Si era stretta nelle spalle, scossa da un brivido, spaventata. Perché pensava, lo spazio è freddo e senza suoni, e fa paura.
I personaggi creati da Edoardo Zambelli sono perfettamente calati nella realtà, ma ognuno con una tabe: la smemoratezza, l’eccessiva bellezza di madri cinquantenni, di uomini che non si avvicinano e spiano da lontano.
Soprattutto gli uomini appaiono vivi, pronti a guardare e prendere delle decisioni; ma in realtà sono criceti chiusi in gabbia. Ce ne accorgiamo quando Marta e Claudia vanno a una festa dove succederanno molte cose, a causa di giovani uomini "guardoni".
Libro sottile e sofisticato, ma anche in alcuni momenti “pauroso” come un grumo di sangue che non si riesce a tamponare.
Storia di due donne e di uno specchio
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