Storia prima felice, poi dolentissima e funesta
- Autore: Pietro Citati
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
Storia prima felice, poi dolentissima e funesta (Rizzoli, 1989) è la storia d’amore di Clementina e Gaetano Citati, i bisnonni di Pietro Citati, ricostruita dalle lettere dei due giovani innamorati, siciliano lui e parmigiana lei, e dai documenti e le carte custodite e conservate dalla famiglia dell’autore. Una storia familiare autentica di metà Ottocento la cui trama sembra esser nata dalla penna di Jane Austen. Furono protagonisti di un amore romantico e avventuroso fino alla loro tragica morte e trapela dalla lettura del libro tutta l’emozione del nostro autore nell’averla fatta rinascere. La sua volontà era di riportare alla luce non solo una sua personale storia familiare ma anche di ritrarre il quadro storico dei tempi, tra la vita di corte, gli esuli carbonari e l’Italia del 1848.
Clementina era figlia di Giuseppina e Jacopo Sanvitale, poeta, traduttore, inventore, agronomo che, a causa dei moti rivoluzionari ai quali partecipò contro Maria Luigia d’Asburgo, fu costretto a lasciare la sua casa insieme alla moglie. Allontanatosi da Parma si rifugiò a Marsiglia dove ritrovò molti dei suoi amici carbonari. Nel mentre le sue tre figlie Clementina, Paolina e Virginia vennero accolte in collegio a Parma. In quegli anni la giovane quattordicenne mostrò tutto il suo carattere di ragazza intelligente, per niente timorosa e inoltre, consapevole della forzata emigrazione dei suoi genitori, dimostrò una inaspettata solidità di carattere.
“Aveva solo un rimpianto: quello di non essere un uomo. Non amava l’inferiorità in cui venivano tenute le donne: non sopportava l’idea di avere un protettore. Le sembrava di non aver bisogno di nessuno. Voleva la completa libertà di fantasia e di pensiero: pensare, calcolare, progettare, fantasticare, scrivere, partecipare, quella libertà che nemmeno a Jane Austen venne concessa. Era una creatura segreta. Quando avvertiva lo sguardo degli altri,lo sguardo che voleva frugare, conoscere, rendere comune ciò che era sua, si raccoglieva in se stessa: alzava una cortina di discrezione…“
Ma com’era Clementina? Era piccola, un metro e cinquanta, con grandi boccoli neri e occhi verdi dolcissimi. Aveva la vita sottile, la pelle bianchissima ed i capelli lucenti. La sua voce cristallina mutava a seconda delle lingue che proferiva, francese, italiano e possedeva un dono molto raro: la naturalezza del cuore. Nell’ottobre del 1834, le tre giovani ragazze Sanvitale partirono per la Francia, esattamente per Mountauban dove risiedevano, tra gli esiliati italiani, i loro genitori.
La vita familiare sembrò riprendere i naturali ritmi: insieme alla madre Clementina si svegliava all’alba per rassettare la casa, preparare il pranzo, dedicarsi alle attività di studio delle lingue e del piano. Aveva l’età giusta per il matrimonio. Paolina la sorella, era già convolata a nozze, ma lei non avvertiva nessun desiderio, in fondo non voleva proprio chinare la testa davanti ad un padrone. Ma non tardò ad arrivare per lei una proposta di matrimonio, combinata e desiderata dalla madre Giuseppina, convinta che Gaetano Citati fosse l’uomo giusto per la figlia. La sua era un’antica famiglia di magistrati siciliani e a soli vent’anni Gaetano aveva partecipato ai moti rivoluzionari del 1820. Con il ritorno dei Borboni in Sicilia fuggì prima in Grecia e poi a Marsiglia. Era alto, con grandi occhi bruni, con i capelli una volta castani, ora grigi, ed era impegnato in commerci e affari tra la Francia e le colonie, in particolare ad Algeri dove viveva. Era un uomo che sapeva sedurre e non solo le donne. Sono tenere e piene di dolci immagini d’amore le lettere che i due fidanzati, pur senza conoscersi, si scambieranno prima del loro matrimonio. Quarantadue anni Gaetano e ventiquattro lei. Si sposeranno per procura e Clementina lo raggiungerà ad Algeri.
La vita matrimoniale sarà una scoperta per la giovane sposa non solo dell’amore ma anche di luoghi meravigliosi come il deserto e di incontri per le tante nazionalità che verso sera incontrerà nella piazza centrale di Algeri. Le sembrerà ad un tratto come se le si aprissero tutte le porte sul mondo.
“Il silenzio era l’incanto più acuto di quel paese solitario e vuoto. Clementina lo amava con la parte più sottile della sua mente. Non era il contrario del rumore, come l’oscurità è il contrario della luce. Diffuso su grandi spazi, simile a una trasparenza aerea, rendeva le percezioni più chiare e apriva il mondo ignorato dei rumori infinitamente piccoli. L’aria secca e lieve, la luce vivace e fluida avvolgeva senza accecare, come una seconda atmosfera. Lo splendore del cielo si addolciva di azzurri tenui, e l’ombra aveva tanti riflessi, che lo sguardo non provava alcuna violenza.“
Una lettura amabile, scorrevole e a tratti commovente. Un storia d’amore intensa e drammatica, in una epoca storica turbolenta animata da passioni politiche e gesta eroiche quale fu la nostra storia nel secolo del Risorgimento.
Storia prima felice, poi dolentissima e funesta
Amazon.it: 6,19 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Storia prima felice, poi dolentissima e funesta
Lascia il tuo commento