Storie di spettri
- Autore: Mary E. Wilkins Freeman
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fanucci
- Anno di pubblicazione: 2020
Il fantasma è un topos del genere gotico: le Storie di spettri (Fanucci, 2020) di Mary E. Wilkins Freeman (1852-1930) ne sono dunque pedisseque, interne al genere per tratto narrativo in primo luogo, e per aura climatica, in secondo. Chi ama i brividi e le caligini à la Stevenson non rimarrà quindi deluso; ha solo di che scegliere tra brume interiori ed esteriori, eroine che si spengono per lenta consunzione, apparizioni malevole, ombre fugaci, antiche maledizioni, luoghi infestati, piccoli revenant, streghe, fronde che si muovono senza aliti di vento, e quant’altro fa arsenale perturbante da che letteratura fantastica è stata letteratura fantastica.
Puntualmente tradotte in italiano da Eleonora Antonini, le Storie di spettri di Wilkins Freeman riepilogano insomma la vocazione ossianica dell’autrice, che dagli esordi come poetessa e narratrice di storie per bambini approda a un immaginario fantasmatico di tipo “classico” da un lato, e dall’altro lo rivede con personalità, assicurando ai più inclini brividi freddi non sempre scontati.
Nella nota introduttiva al volume Orina Palusci si sofferma proprio sull’originalità contenutistico-formale dell’autrice:
“Per mettere in rilievo la sottigliezza […] e l’enfasi da lei posta sulla questione femminile a lei contemporanea […]. In questo senso, Wilkins Freeman, abbandona le eroine stereotipate del romanzo gotico settecentesco per creare personaggi femminili credibili, riconoscibili, che abitano nelle claustrofobiche cittadine del New England, che appartengono alla middle class e vivono una vita autonoma, anche se l’incontro con il sovrannaturale minaccia la loro identità. Infatti si potrebbe affermare che l’aspetto più significativo della ghost story di Wilkins Freeman consiste nell’intreccio di testimonianze e di voci femminili che si sovrappongono, e talvolta entrano in urto tra di loro, di solito all’interno di un ambiente domestico a sua volta contrassegnato da una serie di attività femminili.” (pp. 15-16)
A tutela del diritto alla sorpresa del lettore sorvolo sulle trame dei racconti, limitandomi ai titoli dei tre che più mi hanno colpito. Nell’ordine: La storia della maestra (perché se è vero che i fantasmi sono inquietanti i fantasmi dei bambini lo sono di più), Il vento nel cespuglio di rose (perché il perturbamento che trasmette è suggerito in modo sottilissimo), La stanza a sudovest (perché le case infestate sono un canone irresistibile della letteratura soprannaturale).
Per la cura, la maneggevolezza e lo spessore qualitativo dei volumi, una menzione speciale va anche alla collana "Piccola Biblioteca del Fantastico" Fanucci, col tempo e nel tempo diventato uno scrigno dei tesori: un titolo imperdibile a ogni nuova uscita.
Storie di spettri (Fanucci Editore)
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